Guerra Israele-Hamas, ultime news di oggi: slitta l'accordo su tregua e ostaggi, quanti ne saranno rilasciati
Quarantasettesimo giorno di guerra tra Israele e Hamas, strage di civili: il bilancio di morti e feriti
La guerra fra Israele e Hamas è arrivata al 47esimo giorno. I morti palestinesi avrebbero superato le 14mila vittime secondo le stime del ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas. Di questi quasi 5mila sarebbero bambini. Meno di 240 le persone tenute in ostaggio dopo gli attacchi del 7 ottobre, che hanno causato 1.200 morti.
Trovato l’accordo sulla tregua per il rilascio degli ostaggi grazie alla mediazione del Qatar: la tregua scatterà venerdì 24 novembre alle 7 (le 6 ora italiana), in cambio del rilascio di 50 prigionieri. Usciranno dalla Striscia solo donne e bambini.
I primi 13 lasciare Gaza dopo quasi due mesi saranno donne e bambini della stessa famiglia: Israele ha però deciso di non divulgarne i nomi.
Il racconto della giornata
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Hamas rilascerà 23 ostaggi thailandesi
Secondo il sito Al-Araby Al-Jadeed, Hamas rilascerà 23 ostaggi thailandesi senza condizioni. La decisione sarebbe stata presa dopo la mediazione dell’Iran.
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Gli Houthi avvertono Israele: navi in Mar Rosso obiettivo legittimo
I ribelli Houthi nello Yemen hanno avvertito Israele e i loro alleati che il loro trasporto nello stretto di Bab al-Mandab all’ingresso del Mar Rosso è un “obiettivo legittimo”. L’avvertimento arriva dopo che gli Houthi domenica hanno sequestrato una nave cargo collegata a Israele, aprendo una nuova dimensione nella guerra di Gaza tra Israele e il gruppo islamista palestinese Hamas.
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Medici Senza Frontiere: Ospedale Nasser a Khan Younis è stracolmo di feriti
L’ospedale Nasser di Khan Younis, dove Medici Senza Frontiere (MSF) cura pazienti ustionati e supporta il pronto soccorso, è stracolmo di feriti. “I corridoi sono affollati di pazienti e famiglie che si sono rifugiati qui”, dichiara Christophe Garner, capo progetto di MSF a Gaza. “Le forze israeliane hanno spinto le persone a sud, dove oggi sono stipate ed esposte a intensi bombardamenti: è evidente che anche qui nessun luogo è sicuro” aggiunge Garner di MSF.
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Israele: ucciso il comandante delle forze navali di Hamas
Aerei da combattimento delle forze di difesa israeliane Idf, diretti dall’intelligence insieme alle forze della sicurezza (Isa), hanno ucciso Amar Abu Jalalah, comandante delle forze navali di Hamas a Khan Yunis, e un altro agente delle forze navali di Hamas. Lo rende noto il portavoce militare di Israele. Amar Abu Jalalah era un agente di alto livello delle forze navali di Hamas e coinvolto nella direzione di diversi attacchi terroristici via mare che sono stati sventati dalle forze di difesa.
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Hamas: 14.854 morti palestinesi
Il ministero dell’Informazione del Governo controllato da Hamas ha dichiarato che il bilancio delle vittime dall’inizio della guerra è di 14.854 palestinesi, di cui 6.150 bambini e 4.000 donne. Secondo il ministero, più di 36.000 sono feriti, di cui il 75% sono donne e bambini. Ha inoltre riferito che 46.000 case sono state completamente distrutte.
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Israele bombarda scuola a Jabalia, 27 morti
Decine di civili sono stati uccisi in massa stasera in una serie devastante di attacchi aerei israeliani contro una scuola e quartieri residenziali nel nord e nel centro di Gaza. I corrispondenti dell’agenzia palestinese WAFA hanno affermato che 27 persone sono state brutalmente uccise e almeno altre 93 sono rimaste ferite nel bombardamento israeliano della scuola ‘Abu Hussein’ gestita dall’UNRWA a Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. La scuola ha fornito rifugio a centinaia di persone sfollate.
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Idf: “Prendere controllo Gaza è la prima tappa di una lunga guerra”
“Prendere il controllo della Striscia di Gaza è la prima tappa di una lunga guerra“. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce ‘Haaretz’, è il portavoce dell’Idf, il generale di brigata Daniel Hagari, nel corso del suo briefing serale. Nei prossimi giorni, aggiunge, “ci concentreremo sulla pianificazione e sul completamento dei preparativi per le prossime fasi del combattimento. All’inizio del cessate il fuoco, le nostre forze saranno di stanza sulla linea del cessate il fuoco all’interno della Striscia di Gaza e si muoveranno lungo le linee concordate”.
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Al Sisi: "Valico di Rafah sempre aperto da parte egiziana"
“Il terminal di Rafah è sempre aperto da parte egiziana – ha detto il presidente Abdel Fattah Al-Sisi alla tv statale al-Qahera – è dall’altra parte che ci sono misure. Non chiuderemo il valico di Rafah agli aiuti umanitari che entrano nella Striscia di Gaza e il terminal dalla nostra parte è aperto ininterrottamente. Prima del 7 ottobre – ha aggiunto al-Sisi – ogni giorno entravano a Gaza 500 camion per soddisfare i bisogni della Striscia che comprende 2,3 milioni di persone. Oggi, con questa grande crisi, chi può pensare che dovremmo chiuderlo? Perché dovremmo farlo?”. Il presidente ha poi spiegato di voler cosi replicare ad alcuni media e canali non egiziani che hanno paventato una chiusura del valico “per danneggiare la nostra immagine”
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Iran: "Accordo Hamas-Israele primo passo per fermare il regime"
L’Iran ha definito l’accordo per una pausa umanitaria e il rilascio dei prigionieri tra Hamas e Israele come “il primo passo sulla via per fermare completamente i crimini di guerra del regime israeliano“. “L’usurpatore sionista, assassino di bambini, donne e cittadini palestinesi ha preso in considerazione questo sviluppo come il risultato di oltre 45 giorni di indescrivibile persistenza da parte della resistenza palestinese”, ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, definendo l’accordo “il primo passo verso la vittoria” della Palestina.
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Israele: "Avvertiti i familiari degli ostaggi che verranno liberati"
Le autorità israeliane hanno avvertito i familiari del primo gruppo di ostaggi che verrà liberato domani, in base all’accordo raggiunto con Hamas, e notificato a tutti gli altri che i loro cari non ci rientrano. Si tratta di un cambio di strategia: ieri le autorità avevano fatto sapere che non avrebbero avvertito i familiari coinvolti prima del rientro dei sequestrati per evitare false speranze nel caso ci fossero delle modifiche da parte di Hamas. L’ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha esortato a “non diffondere voci e informazioni non ufficiali” e ha chiesto ai media di non divulgare i nomi dei sequestrati prima che abbiano effettivamente lasciato la Striscia e fatto ritorno in Israele.
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Hamas: "Stop a ogni attività militare una volta che tregua avrà effetto"
Hamas ha confermato che la tregua con Israele entrerà in vigore domani alle 6. In una dichiarazione, il gruppo ha affermato che la tregua durerà quattro giorni, durante i quali si prevede che le Brigate Qassam, il braccio armato di Hamas e le altre “fazioni palestinesi”, “cessino ogni attività militare“. Gli aerei israeliani, rileva Hamas, “smetteranno completamente di sorvolare il sud di Gaza, Gaza City e il nord di Gaza per sei ore al giorno, dalle 11 alle 17” . Per ogni prigioniero israeliano rilasciato, rileva Hamas illustrando l’accordo, “verranno rilasciati tre prigionieri palestinesi, vale a dire donne e bambini. Entro quattro giorni, un totale di 50 prigionieri israeliani – donne e bambini di età inferiore ai 19 anni – saranno rilasciati. Ogni giorno potranno entrare a Gaza 200 camion di aiuti che includono forniture mediche per l’intera Striscia. Saranno ammessi a Gaza anche quattro camion di carburante al giorno”.
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Chi saranno i primi 13 ostaggi a lasciare Gaza
I 13 ostaggi che saranno rilasciati da Hamas domani dovrebbero essere donne e bambini della stessa famiglia, tenuti in prigionia a Gaza. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri qatarino, Majed Al-Ansari. Israele ha deciso di non diffondere i nomi, come riportato dall’Ansa.
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La conferma da Hamas: tregua da domani in cambio di 50 ostaggi
Il braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedine al-Qassam, ha confermato con un comunicato che la tregua a Gaza mediata dal Qatar “inizierà venerdì mattina alle 7” locali, le 6 in Italia. “Durerà 4 giorni a partire da venerdì mattina e comprende un arresto completo delle attività militari”, afferma Hamas in una nota citata dall’Ansa. Durante questo periodo “50 prigionieri sionisti (ostaggi, ndr), donne e bambini sotto i 19 anni saranno rilasciati” in cambio, per ciascuno di loro, del rilascio di “tre prigionieri palestinesi, donne e bambini“.
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Il Qatar annuncia che la tregua a Gaza inizierà domani
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha dichiarato che la tregua tra Hamas e Israele e il rilascio degli ostaggi inizieranno domani.
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Perché è stato arrestato il direttore dell'ospedale Al-Shifa
Il direttore dello ospedale Al-Shifa di Gaza City “è stato arrestato a seguito delle prove che mostrano che la struttura sotto la sua direzione è servita come comando e centro di controllo di Hamas”. Lo ha fatto sapere il portavoce dell’Esercito, ripreso dall’Ansa, aggiungendo che “il tunnel del terrore sotto l’ospedale ha anche usato l’elettricità e le risorse sottratte all’ospedale”. Inoltre Hamas “ha immagazzinato numerose armi all’interno dell’ospedale e sul terreno dell’ospedale stesso”.
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Hamas avrebbe fatto ulteriori richieste a Israele per liberare ostaggi
Hamas avrebbe avanzato ulteriori richieste a Israele per concludere l’accordo sul rilascio degli ostaggi, anche se non è chiaro quali siano. Lo riferisce una fonte governativa dello Stato ebraico alla Bbc. L’accordo, che doveva iniziare stamattina alle 10 e prevedeva un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di alcuni ostaggi, è stato rimandato. Forse inizierà domani.
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Hamas, dopo arresto direttore sospesa evacuazione al-Shifa
Il Ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato la sospensione del coordinamento con l’Oms in seguito all’arresto del personale medico dell’ospedale Al-Shifa, direttore compreso. Per il Ministero, citato da Haaretz e ripreso dall’Ansa, questo significa che l’evacuazione dei feriti e delle rimanenti squadre mediche è bloccata.
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Ambasciatore di Israele a Mosca: cessate il fuoco in vigore da domani
Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza comincerà venerdì 24 novembre e il trasferimento degli ostaggi avrà luogo attraverso valico di Rafah, secondo quanto annunciato dall’ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Bin Zvi, citato dalla Tass e ripreso dall’Ansa.
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Hezbollah rivendica 6 attacchi contro esercito Israele
Hezbollah ha rivendicato 6 attacchi compiuti contro postazioni dell’esercito israeliano lungo la linea di confine con il Libano e nella profondità territoriale dell’Alta Galilea. Lo riferisce l’Ansa, citando una serie di comunicati diffusi dal Partito di Dio tramite la tv al Manar.
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Arrestato il direttore dell'ospedale al-Shifa
Il direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza è stato arrestato dalle forze israeliane. Lo riferiscono i media dello Stato ebraico, secondo cui Mohammad Abu Salmiya è interrogato dall’intelligence dell’Idf e dallo Shin Bet. La radio dell’Esercito israeliano afferma che è stato fermato mentre si spostava verso il sud della Striscia di Gaza.
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Fonte Israele: "Ritardo tregua non deriva da rottura"
“Il ritardo non deriva da una rottura dei colloqui, ma piuttosto dalla necessità di risolvere le questioni amministrative, che sono in fase di risoluzione”. Lo ha detto una fonte israeliana citata dai media e ripresa dall’Ansa. “Non c’è motivo – ha aggiunto – di preoccuparsi”. Anche il ministro Israel Katz – alto esponente del Likud, il partito del premier Benjamin Netanyahu – ha dichiarato che “al momento l’ipotesi è che l’accordo sarà attuato. Va ricordato – ha aggiunto – con chi stiamo lavorando: Sinwar (il capo di Hamas, ndr) è un uomo pazzo che ha dato ordini di uccidere, stuprare, abusare”.
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Netanyahu: "La guerra continua anche con l'accordo"
“La guerra continua. Continueremo questa guerra finché tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti, incluso il ritorno dei nostri prigionieri e l’eliminazione di Hamas e garantendo che il giorno dopo Hamas, Gaza non sarà sotto il controllo di alcun partito che si impegna nel terrorismo o insegna il terrorismo”. È quanto ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, parlando in conferenza stampa. “Garantiremo la sicurezza e l’incolumità dei nostri cittadini sia nel nord che nel sud”, ha aggiunto, “stiamo vincendo e continueremo la lotta fino alla vittoria completa”.
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Sirene suonano ad Ashkelon e Kerem Shalom
L’esercito israeliano ha reso noto su Telegram che le sirene d’allarme sono risuonate nella città di Ashkelon, nel Kibbutz Kerem Shalom e nelle comunità vicine al confine con la Striscia di Gaza.
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Tregua rimandata, Haaretz: "Hamas non ha ratificato"
Una fonte israeliana ha riferito al quotidiano Haaretz che non ci sarà una tregua nella striscia di Gaza fino a quando non verranno finalizzati i tempi per l’attuazione dell’accordo con Hamas. Il giornale israeliano cita inoltre una fonte politica israeliana che spiega che il ritardo nell’attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco è dovuto al fatto che Hamas non ha ancora presentato l’elenco dei cittadini israeliani che intende rilasciare, né ha ratificato l’accordo raggiunto con il Qatar, che dovrebbe garantire che tutte le parti rispettino i termini concordati.
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Israele: nessun ostaggio liberato prima di venerdì, si tratta ancora
Il consigliere della sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha detto che l’inizio della liberazione degli ostaggi è attesa non prima di venerdì. “I negoziati per il rilascio dei nostri prigionieri procedono e continueranno tutto il tempo”, ha sottolineato Hanegbi in un comunicato diffuso dall’Ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu. Il consigliere ha poi aggiunto che la fase del rilascio dell’accordo di cessate il fuoco va avanti come programmato e che la prima parte degli ostaggi israeliani sarà liberata venerdì.
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La mappa
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Nel 46esimo giorno della guerra tra Israele e Hamas l’esercito israeliano ha effettuato raid e attacchi su ospedali e campi profughi sulla Striscia di Gaza. Missili su Israele dal Libano, a cui l’esercito israeliano ha risposto con raid aerei su postazioni di Hezbollah che hanno provocato la morte anche di due giornalisti e un civile. Dopo una lunga riunione, il gabinetto di guerra di Israele ha approvato l’accordo sugli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. L’intesa prevede una tregua di 4-5 giorni e la liberazione di 50 ostaggi israeliani (donne e bambini) a fronte del rilascio di 150 detenuti palestinesi.