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Guerra Israele-Hamas, ultime news: più di 25.000 morti dall'inizio del conflitto

La guerra tra Israele e Hamas a Gaza è arrivata al giorno 107, le news di oggi: oltre 25.000 le vittime del conflitto

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REDAZIONE

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La guerra tra Israele e Hamas arriva al suo 107esimo giorno. Il ministero della Sanità di Hamas aggiorna i numeri riguardanti i morti palestinesi sarebbero oltre 25 mila di cui 8 mila bambini e i feriti più di 61 mila dall’inizio delle operazioni militari nella striscia di Gaza. Dallo scorso 7 ottobre sono morte 25.105 persone.

Prosegue il pressing internazionale su Israele. António Guterres critica la risoluzione di Benjamin Netanyahu sul rifiuto alla soluzione dei 2 stati, mentre la situazione a Gaza si fa sempre più critica. 3 palestinesi su 4 sono sfollati interni, denuncia su X il direttore dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Gli Usa delineano i piani di una nuova compagna militare contro gli Houthi in Yemen, che non hanno fermato gli attacchi sul mar Rosso. Secondo il Washington Post, la Casa Bianca ha riunito i suoi funzionari per valutare una nuova strategia.

Il racconto della giornata

  1. 13 morti a Damasco dopo attacco da Israele

    L’attacco attribuito a Israele contro un edificio a Damasco ha provocato 13 morti, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Tra le vittime ci sono cinque iraniani, di cui tre alti esponenti dei Guardiani della Rivoluzione islamica iraniani (Irgc), quattro siriani collaboratori degli iraniani, un civile siriano, due libanesi e un cittadino iracheno. I Pasdaran hanno confermato la perdita di cinque membri nell’attacco avvenuto ieri mattina.

  2. Ministro degli Esteri palestinese incontra delegazione russa a Ramallah

    Il ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Malki ha incontrato con il capo della delegazione russa in visita a Ramallah. I due hanno discusso “i passi urgenti e necessari per raggiungere un immediato cessate il fuoco” a Gaza, ha riferito il ministero degli Esteri palestinese su X.

  3. Raid Israele nel sud Libano, ucciso miliziano Hezbollah

    Un miliziano di Hezbollah è rimasto ucciso in un raid israeliano nel sud del Libano, ma l’alto comandante del gruppo sciita filo-iraniano, ritenuto l’obiettivo dell’attacco, è sopravvissuto. Lo ha riferito un funzionario della sicurezza libanese, precisando che la vittima faceva parte della “protezione” dell’alto comandante che “è sfuggito alla morte”. Una fonte vicina a Hezbollah ha confermato che un combattente è stato ucciso, ma ha negato che l’obiettivo dell’attacco fosse un esponente di alto livello. Il comandante era a bordo di un veicolo con altre tre persone, dietro l’auto colpita a Kafra, un villaggio vicino al confine.

  4. Le famiglie degli ostaggi a Gerusalemme per protestare contro Netanyahu

    Le famiglie degli israeliani prigionieri a Gaza si sono radunate a Gerusalemme, presso la residenza di Benyamin Netanyahu, dove intendono restare ad oltranza. Fra di loro c’è grande rabbia per le dichiarazioni odierne del premier, con le quali  ha respinto l’ipotesi di un accordo con Hamas. “Per gli ostaggi – affermano – non resta tempo da perdere. Vanno fermate le loro esecuzioni quotidiane. Il premier ed il gabinetto di guerra non hanno alcun diritto di indugiare”. Secondo le famiglie, occorre tentare subito la strada dei 90 giorni di tregua a Gaza, indicata dall’iniziativa di Usa, Qatar ed Egitto.

  5. Wall Street Journal: Israele ha ucciso solo il 20-30% delle forze di Hamas

    Le forze israeliane hanno ucciso il 20-30% dei combattenti di Hamas, in quello che è un bilancio molto inferiore all’obiettivo di Israele di distruggere il gruppo. Lo riporta il Wall Street Journal citando stime dell’intelligence americana, secondo le quali Hamas ha ancora abbastanza munizioni per continuare a colpire Israele e le forze israeliane a Gaza per mesi e sta cercando di riorganizzare la propria forza di polizia in alcune parti di Gaza City.

  6. Netanyahu: "La mia tenacia ha impedito la creazione di uno Stato palestinese"

    “Ho chiarito al presidente Biden la determinazione di Israele a conseguire tutti gli obiettivi della guerra e a garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”. Lo ha ribadito alla stampa Benyamin Netanyahu, sottolineando che “dopo aver eliminato Hamas”, non ci sarà “a Gaza nessuno che finanzi o educhi al terrorismo o invii terroristi. La Striscia deve essere smilitarizzata e restare sotto pieno controllo di sicurezza israeliano”. Nonostante le pressioni nazionali e internazionali, “la mia tenacia ha impedito la creazione di uno Stato palestinese che avrebbe rappresentato una minaccia esistenziale per Israele”, ha aggiunto il premier israeliano.

  7. Gli Houthi cercano più armi dall'Iran per attacchi nel Mar Rosso

    Le informazioni di intelligence più recenti raccolte dagli Stati Uniti e dai paesi occidentali indicano che gli Houthi stanno cercando più armi dall’Iran e alimentano i timori che il gruppo sia determinato a continuare gli attacchi nel Mar Rosso. Lo riporta Politico citando alcune fonti, secondo le quali le informazioni di intelligence suggeriscono anche che gli Houthi potrebbero cercare di attaccare le forze occidentali nella regione. Non è chiaro se i recenti raid americani in Yemen abbiano però modificato i piani degli Houthi per gli attacchi contro le forze occidentali.

  8. L'Arabia Saudita: "Serve processo credibile per lo Stato palestinese"

    Per avere “una vera pace e stabilità nella regione e per vedere una vera integrazione che porti benefici economici e sociali anche per Israele”, l’unico modo è “un processo credibile e irreversibile verso uno Stato palestinese. Siamo pronti come Arabia Saudita e come Paesi arabi”. Lo afferma il ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan in un’intervista alla Cnn, sottolineando che una normalizzazione dei rapporti fra Arabia Saudita e Israele può esserci solo con questo viatico. “Sta dicendo in modo inequivocabile che se non c’è una strada credibile e irreversibile verso uno Stato palestinese allora non ci sarà una normalizzazione dei rapporti fra Arabia Saudita e Israele?”, ha chiesto il giornalista Farek Zakaria. “E’ l’unico modo in cui avremo benefici, quindi sì – ha risposto il ministro saudita -. Abbiamo bisogno di stabilità. E la stabilità arriverà solo con una soluzione della questione palestinese”.

  9. Forze di difesa israeliane: dieci soldati feriti in combattimento, tre sono gravi

    Dieci soldati israeliani sono rimasti feriti durante i combattimenti dell’ultimo giorno, tre dei quali in modo grave. Lo hanno indicato le Idf, le forze di difesa israeliane.

  10. Onu, uccisioni civili da parte d'Israele senza precedenti

    “Le operazioni militari di Israele hanno diffuso distruzioni di massa e ucciso civili su una scala senza precedenti durante il mio mandato come segretario generale. Questo è straziante e assolutamente inaccettabile. Il Medio Oriente è’ una polveriera, dobbiamo fare tutto il possibile per evitare che il conflitto si accenda in tutta la regione”. Lo ha affermato il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres al vertice del G77+Cina nella capitale ugandese Kampala, secondo quanto riportato dal Guardian.

  11. Allarme razzi da Gaza sulle comunità israeliane

    Sulle località nei pressi della Striscia dove si trovano comunità israeliane, in particolare nella zona di Kissufim, hanno ripreso a suonare le sirene di allarme che indicano il pericolo di razzi provenienti da Gaza. Era da più di una settimana che non succedeva.

  12. Il tunnel degli ostaggi, carico di esplosivi

    L’esercito israeliano (Idf) ha diffuso nuove informazioni sul tunnel rinvenuto a Khan Yunis, nel sud di Gaza, dove erano rinchiusi circa 20 ostaggi, poi liberati. Il tunnel è lungo circa 830 metri e profondo 20 metri. Sigillato e chiuso da porte scorrevoli e portelli, era pieno di cariche esplosive. Trovati anche i disegnati fatti dalla bambina Emilia Aloni, in seguito rilasciata.

  13. Missili iraniani su base militare americana, la conferma di Biden

    “Una valutazione dei danni è in corso” si legge nella nota rilasciata dall’US Central Command, che conferma il lancio di missili da parte delle milizie sostenute dall’Iran sull’Iraq occidentale. Colpita la base militare di al-Assad, che ospita truppe della coalizione internazionale anti-jihadista e soldati americani. Diversi soldati statunitensi sono sotto osservazione per lesioni cerebrali traumatiche. Ferito almeno un membro del servizio iracheno.

  14. La mappa
  15. Nel 106esimo giorno di guerra, migliaia di persone sono scese in piazza a Tel Aviv per protestare contro il premier Benjamin Netanyahu, si chiedono le sue dimissioni, lo scioglimento della Knesset e nuove elezioni.
    Nuovo raid israeliano contro il nord di Gaza, colpito il campo profughi di Jabalia: 4 morti e 21 feriti sono le stime della Mezzaluna Palestinese su X.

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