Covid, Zangrillo contro chi non si vaccina: il suo attacco
Il medico del San Raffaele, Alberto Zangrillo, ha puntato il dito contro chi non si vaccina: soprattutto nei confronti dei colleghi. Le sue parole
All’attacco. Il direttore del Dipartimento di anestesia e terapia intensiva dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, ha criticato ferocemente i medici che non si vaccinano. Lo ha fatto ai microfoni della trasmissione ‘L’aria che tira’, su La7. Il medico ha parlato anche di terza dose e obbligo vaccinale.
Covid, Zangrillo contro i medici No Vax: il suo attacco
Alberto Zangrillo ha detto che “la disinformazione sul Covid crea danni enormi all’Italia. I medici che non si vaccinano sono irresponsabili”.
“Tutti parlano e si mescolano all’istituzione, che quindi non gode di fiducia. Le poche voci equilibrate vengono coperte dal chiacchiericcio – ha aggiunto -: è brutto che ci sia una disinformazione che continua a creare ansia, a fare notizia e a riempire giornali. Siamo stato sopraffatti dalla vicenda afghana, ma ora che sono finite le Paralimpiadi il giornale più importante apre con 9 pagine sul Covid”.
Quindi è tornato sui medici: “Non si vaccinano nonostante siano a contatto con persone più fragili: questo è estremamente grave, denota ignoranza e senso di irresponsabilità. Queste persone vannostanate“.
Poi, il plauso agli insegnanti “che, numeri alla mano, hanno fatto uno sforzo complessivo straordinario verso gli alunni. Invece, ci sono medici che si nascondono e non credo che l’obbligo vaccinale li raddrizzerà“.
Covid, Zangrillo sull’obbligo vaccinale: il suo pensiero
Proprio sul tema dell’obbligo vaccinale, Zangrillo ha detto: “Non voglio essere utilizzato per quello che dirò. Credo che ci sia grandissimo spazio per un doveroso sforzo persuasivo che deve essere compiuto da chi è in grado di trasmettere la verità”.
“Chi non si vaccina – ha sottolineato – ha un rischio straordinariamente più alto di sviluppare forme più gravi che possono portare in terapia intensiva”.
Se “abbiamo fatto facilmente il passaggio dallo zero al 60% di vaccinati”, ora “è molto più difficile passare dal 60% al 90%. Mancano all’appello le persone che sono preda della disinformazione”.
Covid, Zangrillo sulla terza dose: cosa ne pensa
Infine, sulla terza dose, Zangrillo ha spiegato che “dobbiamo occuparci di soggetti fragili e immunodepressi. Ci sono migliaia di persone in attesa di un trapianto di organi. Ai soggetti immunodepressi va riservata la terza dose. Poi, per il resto, vedremo”.