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Scuola, il caso di due bambini disabili costretti a casa

Primo giorno di scuola, ma mancano gli insegnanti di sostegno: a casa un bambino autistico e uno con la sindrome di Down

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Primo giorno di scuola per milioni di bambini e ragazzi in tutta Italia. Ma, purtroppo, non per tutti. A Pisa, riferisce il Corriere della Sera, un bambino di 6 anni con la sindrome di Down è dovuto rimanere a casa perché la scuola non ha abbastanza maestre di sostegno. Lo studente ha passato il primo giorno di scuola a casa della nonna. A Roma, invece, la madre di un alunno di 9 anni è stato riportato subito a casa dalla madre: soffre di autismo, ma senza un sostegno non può stare in classe.

Scuola, bimbo con sindrome di Down a casa: manca l’insegnante di sostengo

“Mio figlio da una settimana faceva le prove davanti allo specchio, col grembiule e lo zainetto, felice e impaziente di andare per la prima volta a scuola”, ha raccontato la madre del bambino al Corriere.

Il bambino per seguire al meglio le lezioni ha bisogno di un adulto che gli stia vicino. La scorsa settimana i genitori hanno partecipato ad una riunione con la preside e gli insegnanti.

La donna ha spiegato loro che suo figlio è iperattivo e vivace e che con le nuove regole anti Covid che prevedono che i bimbi debbano stare fermi al banco, si sarebbe trovato in difficoltà.

La preside ha spiegato che la scuola ha al momento solo 2 insegnanti di sostegno per 14 bambini con disabilità, ma ha assicurato che avrebbe risolto la questione.

Dalla scuola le hanno detto di tenere il figlio a casa nei primi giorni, perché poi ci sarebbero state le elezioni e nel frattempo si sarebbero cercato delle soluzioni. Quando la signora avrebbe chiesto di mettere nero su bianco questa risposta, le avrebbero detto “che c’era stato un equivoco“.

Scuola, bimbo autistico non entra in classe: manca il sostegno

“Come ogni anno il primo giorno di scuola per mio figlio da giorno di festa si è trasformato nell’ennesima umiliazione“. Lo ha dichiarato Francesco Palese, padre di un bambino di 9 anni affetto da autismo. Il Corriere della Sera ha raccontato la storia del figlio, iscritto all’istituto Pio La Torre di Roma, costretto a tornare a casa con la madre dopo essersi comunque presentato all’ingresso dell’istituto.

“L’assistente assegnato deve dividersi tra più istituti, dell’insegnante di sostegno nessuna notizia. Le maestre non lo vogliono in classe. Non lo sanno gestire. Lui è di troppo – ha aggiunto il papà -. Sono stanco di vedere mio figlio trattato peggio di un cane. Lui beneficia della legge 104 e avrebbe diritto alla copertura per l’intero orario scolastico. Ma resta tutto sulla carta. La cosa più grave è che non c’è nessuno che sappia indicare una data, nulla”.

La scorsa settimana il genitore aveva contattato la scuola per chiedere la conferma della presenza del sostegno: “Mi avevano detto che non c’era, ma che un’Aic, l’assistente dedicata si sarebbe comunque occupata di mio figlio. Ma stamattina ci hanno spiegato invece che deve dividersi fra la nostra e una scuola media e che in caso avremmo potuto riportare a scuola nostro figlio alle 11,30, per un’ora. Ma cos’è, un pacco da portare avanti e indietro? Che senso ha?“.

La scuola se la prende col Municipio, ma intanto il bambino resterà a casa: “L’anno scorso per lui la scuola è iniziata a fine ottobre. Ora col Covid chissàE poi parlano di lotta alle discriminazioni“.

Fonte foto: Ansa
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