Scuola, l'appello di Locatelli: "Serve partecipazione di tutti"
Franco Locatelli ha parlato dell'avvio del nuovo anno scolastico, spiegando che "con l'impegno di tutti si arriverà fino alla fine dell’anno"
“Un problema così complesso richiede la partecipazione di tutti. Famiglie, studenti, docenti”. Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, in una intervista al Corriere della Sera riguardo al ritorno delle lezioni in presenza a scuola. “Non si può pensare che la responsabilità sia demandata solo a chi decide. Sono certo che con l’impegno di tutti non solo la scuola riapre, ma si arriverà fino alla fine dell’anno“.
Docente di pediatria alla Sapienza di Roma, Locatelli si è detto “felice” per il ritorno alle lezioni dal vivo: “Le lezioni in presenza sono un arricchimento per studenti e docenti. Niente può sostituirle sul piano dell’efficacia”.
“Tutto il Paese e lo Stato – ha affermato – hanno profuso il massimo dello sforzo per garantire la sicurezza sia in termini di dotazioni (banchi separati, mascherine) sia per arrivare a protocolli condivisi per gestire al meglio eventuali casi di contagio”.
“Qualche episodio di infezioni ci sarà, va messo in conto”, ma, ha spiegato l’esperto, “non ci sono i presupposti per ripristinare chiusure. Siamo sempre il Paese con la più bassa incidenza di casi, 27 per 100.000 abitanti”.
“Un aumento di nuovi casi positivi ci sarà, ma contenuto e non dovremo spaventarci. Non siamo – ha detto – nella situazione dello scorso marzo. Ora siamo bene attrezzati e il quadro epidemiologico è migliore. Ogni giorno l’Italia può produrre 35 milioni di mascherine, 11 andranno alle scuole“.
Riguardo al pericolo di contagio dagli studenti ai loro nonni, Locatelli ha affermato che “è poco sostenibile che i bambini non debbano avere contatti con i nonni, sarebbe una deprivazione di affetto. Gli alunni saranno resi consapevoli che essere responsabili nei comportamenti significa proteggere i loro amati nonni”.
Riguardo alla ripresa della sperimentazione del vaccino sviluppato ad Oxford, Locatelli ha detto che si tratta di una “buona notizia”: “Questo episodio di stop temporaneo dimostra la serietà del processo di validazione dei vaccini e dovrebbe convincere chi li guarda con sospetto a fidarsi”.