Covid, Rasi smentisce Conte: "Vaccino a Natale? Improbabile"
Guido Rasi, direttore dell'Agenzia europea del farmaco, ha contraddetto il premier Giuseppe Conte: “Ingannevole annunciare un vaccino a Natale”
Il premier Giuseppe Conte, negli ultimi giorni, si è sbilanciato sulle tempistiche relative al vaccino per curare il Covid-19, annunciando la disponibilità delle prime dosi per l’inizio di dicembre compatibilmente con il completamento, a breve, delle ultime fasi di preparazione del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca. Le sue parole hanno immediatamente trovato la sponda del presidente dell’Irbm, Piero Di Lorenzo, secondo il quale “è ragionevole pensare che entro la fine dell’anno possa esserci la validazione”, aveva dichiarato ai microfoni di La7.
Dall’altra parte, però, c’è il fronte degli scettici, tra cui è presente Guido Rasi, direttore esecutivo dell’Agenzia europeo del farmaco, con sede ad Amsterdam. Sarà proprio l’Ema a dare il via libera alla vendita del vaccino in Europa, anche se Rasi lascerà l’incarico il 15 novembre.
Il problema è che, secondo lui, il vaccino contro il Covid arriverà tra fine gennaio e inizio febbraio, ma per una vaccinazione diffusa e per vedere i primi effetti sulla pandemia bisognerà aspettare l’estate. Tradotto: si tornerà alla normalità solo a fine 2021, ha spiegato Rasi a Repubblica.
Covid, Rasi contro Conte: “Nessun vaccino a Natale”
In merito all’annuncio fatto da Giuseppe Conte sulla disponibilità delle prime dosi di vaccino già a inizio dicembre, Rasi ha dichiarato che “tecnicamente è ancora possibile, ma è estremamente difficile se non improbabile“.
Questo perché le case farmaceutiche “non ci hanno ancora presentato i dati clinici delle sperimentazioni e praticamente siamo a novembre“.
Covid, quando arriverà il vaccino secondo Rasi
Ma allora quando sarà disponibile il vaccino? Secondo Rasi, “se tutto andrà liscio potremo autorizzare i primi vaccini tra gennaio e febbraio. Ne abbiamo tre che hanno completato o stanno per completare la terza fase della sperimentazione”.
Si tratta dei candidati di Moderna, AstraZeneca e Pfizer: devono analizzare i dati e inviare le informazioni all’Ema.
Le prime dosi andranno alle categorie a rischio, mentre “entro l’estate – secondo Rasi – inizieremo ad avere abbastanza vaccinati per vedere gli effetti sulla pandemia”.
Per vaccinare 400 milioni di persone, quelle residenti in Europa, “servono 500-600 milioni di dosi e averle entro la fine del prossimo anno non sarà possibile”, ha aggiunto.
Rasi si è detto preoccupato perché “i politici che si lanciano in previsioni confondono l’opinione pubblica, più utile stilare un piano per la distribuzione”.
Covid, gli effetti collaterali del vaccino
Rasi ha poi predetto che “è improbabile che ci saranno morti per il vaccino“, anche se “è possibile che ci saranno vaccinati morti per altre cause”.
Per quel che riguarda gli effetti collatorali, “il vaccino provocherà quelli classici come febbricola o dolore al braccio”.