Covid, in Liguria sospeso un lotto del vaccino AstraZeneca
L'azienda sanitaria ligure Alisa ha comunicato la sospensione on via cautelativa del vaccino anglo-svedese
In seguito ai due casi di trombosi in Liguria successivi alla somministrazione del preparato anti-Covid AstraZeneca, l’azienda sanitaria regionale Alisa ha sospeso in via cautelativa un lotto del vaccino anglo-svedese. L’Ente, si legge in una nota riportata da Adnkronos, “ha dato indicazioni a tutte le sedi vaccinali di sospendere, fino a nuova indicazione, la somministrazione del lotto ABX1506, se presente“.
Covid, in Liguria sospeso un lotto del vaccino AstraZeneca: la nota dell’azienda sanitaria
La decisione è arrivata precauzionalmente alla luce dei ricoveri in Terapia intensiva di una 18enne di Sestri Levante e di una 34enne di Savona. Entrambe hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca.
“È in corso la ricognizione per verificare eventuali giacenze del lotto in questione nelle sedi di vaccinazione della Liguria”, informa Alisa.
“Appena ricevuta la segnalazione delle due reazioni avverse, che riguardano le due giovani donne attualmente ricoverate al Policlinico San Martino, si è attivata la rete di farmacovigilanza e sono state inviate tempestivamente all’agenzia italiana del farmaco Aifa le segnalazioni; il lotto interessato è stato quindi sospeso in via precauzionale“.
Covid, vaccino AstraZeneca: le parole di Giorgio Palù
Sulla somministrazione di AstraZeneca alle fasce d’età più giovani e in particolare alle donne è in corso in Italia un serrato dibattito a livello istituzionale e scientifico. In attesa del parere del Cts, l’Agenzia italiana del farmaco si è espressa in merito delegando le responsabilità al ministero della Salute.
“Stiamo discutendo in queste ore, l’Aifa il suo parere l’ha dato, ieri ci siamo riuniti con il Cts, ma credo che adesso la responsabilità – sia del parere che della comunicazione – spetti al ministero della Salute. Noi abbiamo una regola di condotta e posso anticipare che su questo sarà il ministro a pieno titolo a dire quale sarà la decisione” ha spiegato il presidente dell’Ente Giorgio Palù.
Intervenuto al Pharma Talk online dell’Academy Business School, il virologo a capo dell’Aifa ha sottolineato che “la comunicazione è importante soprattutto per una malattia che è nuova. La scienza che ci ha fornito mai come prima dei vaccini efficacissimi nel giro di 9 mesi, gli studi validativi ci hanno messo così poco tempo fatti su decine di migliaia di persone ma quello che ci sta insegnando è il campo cioè la vaccinazione di massa della popolazione.”
“Stiamo anche noi imparando, la scienza si adegua – ha chiarito ancora Palù – e non è scienza quello che non è falsificabile come diceva Popper e quindi dobbiamo aggiustare le nostre conoscenze sulla base di quelle che sono le evidenze. Oggi siamo in una fase di bassa prevalenza dell’infezione per cui dobbiamo commisurare i rischi-benefici a questa fase”.