Vaccino e trombosi, cosa dicono le autopsie: lo studio italiano
I risultati delle autopsie mostrano nuovi dettagli sui rari casi di trombosi dopo il vaccino anti Covid
In Italia continuano le ricerche sui casi di trombosi in seguito al vaccino anti Covid. Secondo l’ultimo studio, eseguito dall’Università di Catania, la sindrome da trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino è estremamente rara e può anche non condurre alla morte se individuata e trattata in tempo. La particolarità della ricerca in questione è che si tratta della prima ad avere reso noti i risultati post mortem.
Secondo il team di ricerca guidato da Cristoforo Pomara, direttore dell’Istituto di Medicina legale del Policlinico universitario catanese e ordinario di Medicina legale dell’Università di Catania, “per avere risultati affidabili serve fare più autopsie”.
“Da una revisione della letteratura – ha dichiarato Pomara all’Agi – emerge che ad oggi siamo tra i pochi in Italia ad aver pubblicato i risultati relativi ad indagini post mortem in casi del genere. Se guardiamo all’esecuzione di indagini immunoistochimiche, possiamo affermare di essere stati gli unici a livello mondiale ad aver eseguito accertamenti di questo tipo”.
“Ad oggi, sulla base delle evidenze scientifiche, i risultati condotti su soggetti in cui è stato accertato il nesso di causalità tra somministrazione vaccinale e decesso mostrano la presenza costante di micro-trombi diffusi e aree emorragiche a livello encefalico“.
Secondo il team di ricerca, come ha sottolineato Pomara, “il meccanismo più probabile è che a seguito della somministrazione vaccinale, in rarissimi soggetti vi sia la produzione di anticorpi che legano PF-4, il potente fattore di attivazione delle piastrine, generando una serie di eventi che porta all’exitus del paziente nei casi più gravi“.
“I vaccini – ha concluso il medico – sono ad oggi l’unica vera arma contro il virus e la sua diffusione ed è fondamentale studiare anche rari casi mortali perché l’ignoranza genera mostri. I vaccini sono sicurissimi e i loro rari effetti avversi molto minori se paragonati all’assunzione di qualsiasi altro farmaco. In queste ore anche i miei figli si vaccineranno e non mi importa con che vaccino. La vaccinazione è segno di educazione civica e rispetto degli altri”.