Cosa fa oggi Alberto Stasi condannato per il delitto di Garlasco: da Chiara Poggi al lavoro fuori dal carcere
Delitto di Garlasco: il 41enne Alberto Stasi, condannato nel 2015 per l'omicidio di Chiara Poggi, ha ottenuto il beneficio del lavoro esterno
Il delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007, ha scosso profondamente l’opinione pubblica. Chiara Poggi, una giovane donna di 26 anni, fu trovata senza vita nella sua abitazione in provincia di Pavia. Il fidanzato, Alberto Stasi, allora studente universitario, fu l’unico imputato nel caso, e venne condannato in via definitiva. Oggi, a distanza di anni, emergono novità sia sul caso sia sulla vita attuale di Stasi.
L’omicidio di Chiara Poggi
La mattina del 13 agosto 2007, Chiara Poggi fu brutalmente assassinata nella sua casa di Garlasco, comune della provincia di Pavia. Il corpo fu scoperto dal fidanzato, Alberto Stasi, che dichiarò di averla trovata priva di vita al suo arrivo.
Le indagini iniziali si concentrarono su Stasi, ma la mancanza di prove concrete portò a una serie di assoluzioni nei primi gradi di giudizio.
Tuttavia, nel 2013, la Corte di Cassazione annullò l’assoluzione, ordinando un nuovo processo. Nel 2015, Stasi fu definitivamente condannato a 16 anni di reclusione per l’omicidio di Chiara Poggi.
Le novità sul delitto di Garlasco
Negli anni successivi alla condanna, sono emerse nuove piste investigative. Nel 2016, la difesa di Stasi presentò una perizia genetica che indicava la presenza di DNA sotto le unghie di Chiara appartenente a un conoscente della vittima, Andrea Sempio, amico del fratello della ragazza.
Questo portò a una riapertura delle indagini, ma nel 2017 il caso fu archiviato per mancanza di prove sufficienti contro Sempio. Ulteriori tentativi di revisione del processo da parte della difesa di Stasi sono stati respinti sia dalla Corte di Cassazione nel 2021 sia dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel 2023 e nel 2025.
Lo scorso 11 marzo è stato però notifica un nuovo avviso di garanzia a Sempio, con la riapertura del caso e l’avvio delle nuove indagini sul classe 1988, diciannovenne all’epoca dei fatti.
Cosa fa oggi Alberto Stasi
Nel frattempo, Alberto Stasi sta scontando la sua pena nel carcere di Bollate. Grazie al suo comportamento e all’assenza di precedenti penali, ha ottenuto il beneficio del lavoro esterno, e ogni giorno esce dall’istituto penitenziario per lavorare come contabile presso una cooperativa sociale.
Nel 2018, Stasi ha raggiunto un accordo con la famiglia Poggi per il risarcimento, stabilito in 700.000 euro, di cui metà già liquidati. La sua attuale attività lavorativa contribuisce al completamento di questo risarcimento.
Secondo i suoi legale, Giada Bocellari e Antonio De Renzis, Stasi è “un abitudinario, un regolare […] Ha sempre rispettato la legge e non si è mai sottratto a nessun obbligo”. La pena di Stasi dovrebbe terminare nel 2030, ma già da giugno potrebbe ottenere l’affidamento ai servizi sociali.