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Coronavirus: salgono a 15 i contagi in Lombardia, chi sono

Tra i casi positivi al test del Coronavirus riscontrati in Lombardia c'è anche una donna incinta

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Il bilancio dei casi positivi al test del Coronavirus in Lombardia è salito a 15: ad annunciarlo, nel corso di una conferenza stampa, è stato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera.

In totale, sono 17 i nuovi casi accertati, includendo i due in Veneto.

Le condizioni del 38enne di Codogno risultato positivo

La prima persona risultata positiva al Coronavirus è un 38enne ricoverato all’ospedale di Codogno. A trasmettere il Covid-19 sarebbe stato un amico, tornato dalla Cina il 21 gennaio, e ricoverato all’ospedale Sacco di Milano. L’uomo è risultato però negativo al Coronavirus.

Nostro figlio è gravissimo. Siamo distrutti…”, hanno riferito i genitori del 38enne in un’intervista rilasciata a FanPage. Anche la coppia è in quarantena: “Ci hanno detto di non uscire e di non fare entrare nessuno. Noi? Stiamo bene, non abbiamo nessun sintomo, ma non possiamo proprio dire che stiamo bene…”.

I due hanno parlato l’ultima volta col figlio mercoledì. “Non stava già bene, ma non era in Terapia intensiva, era in reparto. Domenica e lunedì aveva la febbre. È stato ricoverato al Pronto Soccorso martedì mattina, poi è stato dimesso. Ma quando è tornato a casa non è stato bene ed è tornato con la febbre a 40“.

“È stato in Medicina per un giorno, poi si è aggravato ed è stato intubato”. La prima volta che è andato in ospedale il 38enne non ha detto che aveva cenato con un amico rientrato da poco dalla Cina. “No, non si sapeva cosa avesse sembrava un’influenza. Solo quando è stato in sala di Rianimazione hanno iniziato ad avere dei sospetti e hanno fatto gli esami. E poi hanno continuato a fare domande su domande, e la moglie ha detto ai medici della cena”.

Quante persone positive al Coronavirus ci sono in Lombardia

Giulio Gallera, in conferenza stampa, ha spiegato che il 38enne “è in Terapia Intensiva, sta meglio di ieri sera, sta leggermente migliorando”. In un primo momento erano risultati positivi 3 clienti di un bar di Codogno e il figlio del titolare dell’esercizio, che aveva giocato a calcetto con il 38enne.

La moglie del 38enne, incinta e positiva al Coronavirus, è invece ricoverata all’ospedale Sacco, insieme a un amico podista con cui l’uomo era andato a correre. Per il feto non ci sarebbero rischi di trasmissione del virus, che si annida nei polmoni e non dovrebbe circolare nel sangue e, quindi, entrare in contatto con la placenta.

Oltre ai due, positivi al test, sono ricoverati a Milano anche il medico di base del 38enne, con una polmonite sospetta, e il “paziente zero” che avrebbe dato il via all’epidemia a Codogno. Quest’ultimo è risultato negativo al virus.

In tutto le persone risultate positive al virus sarebbero 15, secondo quanto riferito dall’Ansa, che ha riportato il bollettino emanato dalla Regione Lombardia.

Coronavirus in Lombardia, 10 comuni isolati. Scuole chiuse

L’ordinanza relativa all’emergenza coronavirus in Lombardia prevede varie misure restrittive per dieci Comuni del lodigiano: Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e Sanfiorano. I residenti complessivi sono oltre 50 mila.

In questi comuni è prevista la sospensione di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità e dei servizi essenziali; la sospensione delle attività lavorative per le imprese e per i lavoratori residenti, anche al di fuori dell’area indicata, ad esclusione di quelli che operano nei servizi essenziali; sospensione della partecipazione ad attività ludiche e sportive.

Tutti i servizi educativi dell’infanzia non si svolgeranno e le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse.

Coronavirus, Trenord chiude tre stazioni

Trenord, come riporta Ansa, ha comunicato la chiusura delle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo in ottemperanza all’ordinanza delle Regione Lombardia sul coronavirus. I treni della Milano-Piacenza, quindi, non effettueranno le tre fermate e sono sospesi i servizi ferroviari tra Pavia e Codogno e tra Cremona e Codogno.

Coronavirus, gli spostamenti e gli incontri del 38enne di Codogno

In attesa di capire le precise modalità di contagio del 38enne ricoverato a Codogno, ‘La Repubblica’ ha ricostruito gli ultimi suoi spostamenti e incontri.

Il 38enne, che fa parte del Gruppo podistico di Codogno, ha preso parte il 2 febbraio a una corsa con altri 18 podisti a Portofino. Il 9 febbraio, ha partecipato a un’altra gara a Sant’Angelo Lodigiano. Sabato mattina, l’uomo ha preso parte a un corso della Croce Rossa a Codogno. Poi ha giocato una partita di calcio a 11 con la sua squadra (la Picchio di Somaglia) contro la formazione cremasca Amatori Sabbioni del campionato Amatori del Csi.

Domenica, l’uomo si sarebbe presentato al Pronto soccorso di Codogno con la febbre alta, ma sarebbe stato rimandato a casa. Mercoledì vi ha fatto poi ritorno ed è stato ricoverato.

Coronavirus, cosa si sa sul presunto “caso indice” o “paziente zero”

Del presunto “caso indice” o “paziente zero”, cioè l’uomo tornato dalla Cina il 21 gennaio e che ha cenato più volte ai primi di febbraio con il 38enne ricoverato a Codogno, ha parlato in conferenza stampa anche l’assessore Giulio Gallera: “Abbiamo recuperato il caso indice, tornato dalla Cina il 21 gennaio, ora al Sacco. Ha fatto subito i controlli, sta bene e non ha avuto sintomi, salvo una leggera febbre”.

Ancora Gallera: “Potrebbe essere che non sia lui il caso zero o che sia guarito. Non abbiamo certezza di quale sia il caso zero”.

Maria Gramegna, della direzione generale Welfare, ha confermato che l’uomo è risultato negativo al test e aggiunto: “Il problema che possa essere negativo il caso indice è che a un certo punto il virus viene eliminato, quando la persona guarisce. Il test quindi potrebbe non trovarlo più”.

Sempre la Gramegna ha fatto sapere che i suoi campioni sono stati inviati all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) a Roma “per cercare gli anticorpi al virus”.

Intanto, stando a quanto riferito da ‘Ansa’, la Mae di Fiorenzuola d’Arda, cioè l’azienda specializzata in impianti per fabbricazione di fibre sintetiche e polimeri per l’edilizia per cui lavora il presunto “paziente zero”, è oggi rimasta chiusa per precauzione.

Fonte foto: Ansa
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