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Cosa succederebbe se i contagi risalissero subito: parla Rezza

L'epidemiologo, in Commissione Sanità, ha parlato anche dei test rapidi e del futuro vaccino

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Se l’epidemia riemergerà non sarà una seconda ondata, ma la continuazione della prima che non si è esaurita”. A mettere sul piatto la sconfortante ipotesi è Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, in audizione alla Commissione Sanità del Senato. L’intervento è ripreso dal Messaggero.

Secondo l’epidemiologo “parliamo di ondate epidemiche perché, per analogia, facciamo riferimento all’influenza spagnola, ma lì ci fu una prima ondata che saturò gran parte della popolazione”.

Rezza sottolinea come “grazie agli interventi di lockdown, un provvedimento molto duro ma che ha dato i suoi effetti diminuendo i casi di infezione e malattia, abbiamo interrotto questa ondata. E la gran parte della popolazione resta suscettibile” al virus.

Come evitare l’aumento esponenziale dei nuovi contagi? “Sta a noi cittadini – risponde Rezza – continuare a tenere comportamenti corretti di distanziamento sociale, per far sì che il livello di circolazione del virus resti basso. Sta alla sanità pubblica intervenire per rilevare immediatamente eventuali focolai di infezione”.

Rezza e l’affidabilità dei test rapidi

Per quanto riguarda invece i test, Rezza specifica che “dal punto di vista concettuale il test rapido è magnifico: faccio un test sul sangue capillare, vedo se sono positivo o negativo, potrei farmelo anche da solo. Invece purtroppo non è così, perché i test rapidi al momento sono molto meno affidabili dei test sierologici“.

Secondo l’esperto “con alcuni di questi test rapidi è come gettare una monetina in aria. Se dobbiamo anticipare il virus, e non rincorrerlo, dobbiamo andare verso l’individuazione delle persone asintomatiche o pre-sintomatiche. Su questa strategia non discuto, ho perplessità sull’uso dei test che possano aiutare questa strategia”.

Il vaccino tramite cerotto

Un pensiero anche sull’opportunità di distribuire il vaccino attraverso la modalità del cerotto: “Potrebbe essere utile per facilitare una produzione su larga scala e anche per la somministrazione molto semplice e rapida, ma aspettiamo i risultati di sicurezza ed efficacia su questo e altri candidati vaccini in fase di sperimentazione umana per valutare quale sia la strategia migliore. Speriamo che un vaccino possa aver successo in tempi relativamente brevi”.

Il vaccino contro il coronavirus Sars-Cov-2 è “un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Stiamo contenendo l’infezione con interventi gravosi per i singoli, per le famiglie e per l’economia del Paese e vorremmo uscire fuori dall’epidemia avendo a disposizione un vaccino sicuro ed efficace”, conclude Rezza.

Fonte foto: Ansa
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