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Controlli dei Nas nelle mense delle scuole italiane, dalla muffa agli escrementi dei topi: problemi per 1 su 4

In quasi una scuola su quattro sono emersi problemi in occasione di alcuni controlli effettuati dai Nas nelle mense: la scoperta dei carabinieri

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

Dai controlli effettuati dai Nas nelle mense delle scuole italiane, sono emersi problemi in quasi un istituto su quattro.

Cosa è emerso dai controlli dei Nas nelle mense delle scuole italiane

Le attività ispettive condotte dai Nas dall’inizio dell’anno scolastico a oggi, come si legge in una nota dei Carabinieri, hanno interessato più di 700 mense scolastiche di ogni ordine e grado sia pubbliche che private, dalle scuole dell’infanzia agli istituti superiori e universitari.

In quasi 1 mensa su 4 (circa 170) sono state riscontrate irregolarità che, nella maggioranza dei casi, “hanno riguardato carenze igienico-strutturali (diffusa umidità, formazioni di muffe, presenza di insetti e di escrementi di roditori) e autorizzative, la non rispondenza per qualità/quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d’appalto, la mancata tracciabilità degli alimenti nonché l’omessa presenza di eventuali allergeni”.

Un momento di un controllo dei Nas in una mensa scolastica.

Multe per 130 mila euro per irregolarità nelle mense scolastiche

Complessivamente, i Nas hanno accertato 225 violazioni amministrative o penali e irrogato multe per 130 mila euro.

Nei casi più gravi, 5 gestori sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria ed è stato disposto il sequestro di punti cottura/dispense, oltre a 350 chilogrammi di alimenti (in cattivo stato di conservazione, privi di tracciabilità, scaduti e/o con etichettatura irregolare).

I casi di irregolarità nelle mense scolastiche scoperti dai Nas

Nella nota diffusa dai Carabinieri sono stati menzionati tre casi particolari.

A Treviso, in un centro educativo per l’infanzia, sono stati accertati il mancato possesso di autorizzazione all’esercizio della refezione scolastica e l’omessa registrazione sanitaria. L’intera struttura, che gestiva bambini di età compresa tra 2 e 6 anni, è stata posta sotto sequestro amministrativo.

In un asilo nido di Pescara è stata disposta l’immediata sospensione di tutte le attività di manipolazione e somministrazione di alimenti dopo che sono state accertate carenze igienico-sanitarie e strutturali dei locali e la mancata autorizzazione all’attivazione della mensa.

A Caserta, il titolare di una ditta incaricata del servizio di fornitura vitto per la refezione scolastica è stato denunciato per frode nelle pubbliche forniture, dopo che è stato appurato che veniva apposta fraudolentemente l’etichetta della ditta sulle vaschette di pasti prodotte da altre aziende.

Nel comunicato, i Carabinieri hanno tenuto a precisare che “le eventuali persone deferite all’Autorità giudiziaria sono da ritenersi presunti innocenti fino a un definitivo accertamento di colpevolezza in successiva sede processuale”.

Fonte foto: ANSA

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