Sciopero scuola venerdì 15 novembre, si fermano insegnanti e personale ATA: le richieste al ministro Valditara
I motivi della protesta e le richieste al ministro Giuseppe Valditara per lo sciopero della scuola organizzato per la giornata di venerdì 15 novembre
Nella giornata di venerdì 15 novembre è previsto un nuovo sciopero della scuola. Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha diffuso un avviso sulla mobilitazione di insegnanti e personale ATA e Anief ha messo nero su bianco le sue richieste al ministro Giuseppe Valditara.
- L'avviso del ministero sullo sciopero della scuola di venerdì 15 novembre
- Sciopero della scuola 15 novembre: i motivi della protesta
- Sciopero della scuola 15 novembre: le richieste a Valditara
L’avviso del ministero sullo sciopero della scuola di venerdì 15 novembre
Nell’avviso di sciopero pubblicato dal ministero dell’Istruzione e del Merito si legge: “Si comunica che, per l’intera giornata del 15 novembre 2024, è previsto uno sciopero del personale docente, ATA e educativo delle istituzioni scolastiche e educative, assunto a tempo determinato e indeterminato, proclamato da ANIEF”.
Nel comunicato si legge inoltre: “Per la medesima data è stato proclamato da ADL Cobas e Rete di azione unitaria per l’inclusione – RUI uno sciopero generale regionale del personale del Comparto Istruzione e Ricerca della Lombardia”.
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Sciopero della scuola 15 novembre: i motivi della protesta
In una nota pubblicata da Anief, il presidente nazionale Marcello Pacifico ha spiegato i motivi dello sciopero della scuola organizzato per venerdì 15 novembre.
Le parole di Pacifico: “La nostra organizzazione sindacale ha proclamato lo sciopero generale del personale docente e ATA il 15 novembre per favorire la partecipazione alla giornata di protesta che vuole denunciare l’alto tasso di precarietà subìto dal personale scolastico Italiano, il continuo abuso dei contratti a termine, la perdurante discriminazione giuridica ed economica tra personale di ruolo e precario, l’irragionevole gestione del reclutamento così come concordata dal precedente Governo con lo stesso PNRR”.
“Allo stesso modo – ha spiegato ancora Marcello Pacifico – siamo solidali con tutti i precari con più di 36 mesi di servizio e gli idonei dell’ultimo concorso PNRR, come delle procedure precedenti, che rimangono ingiustamente esclusi delle stabilizzazioni”.
Sciopero della scuola 15 novembre: le richieste a Valditara
Nella medesima nota, Anief ha anche reso note le sue richieste al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
A tal proposito, all’interno del comunicato si legge: “Il sindacato sostiene che bisogna stabilizzare gli idonei dei precedenti concorsi come quelli dell’ultimo concorso PNRR per non disperdere risorse già selezionate dallo Stato e stabilizzare con il doppio canale anche i precari delle GaE e delle GPS, nella garanzia del rispetto del merito per non disperdere l’esperienza dimostrata in anni di sevizio”.
La nota prosegue così: “Anief ritiene, inoltre, che, come si è visto dalla gestione dell’ultimo concorso PNRR, è assurdo non riconoscere il diritto degli idonei a non essere assunti in ruolo o riconosciuti abilitati, come è assurdo rispetto a 400 mila precari con più di tre anni di servizio continuare a chiamarli per le supplenze spesso con contratti in scadenza 30 giugno, per pagargli lo stesso stipendio senza avanzamento di carriera e risparmiare le mensilità estive, minando la continuità didattica”.