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Con Valditara latino alla scuola media e studio della Bibbia alle elementari: cosa c'è nella riforma

La riforma presentata dal ministro Valditara prevede, tra le altre cose, lo studio del latino alla scuola media e quello della Bibbia alle elementari

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Ubaldo Argenio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cultura, sport e cronaca, scrive anche di attualità, politica e spettacolo. Laureato in Scienze della Comunicazione, inizia a collaborare con testate locali di Benevento per poi passare a testate nazionali, per le quali si è occupato principalmente di approfondimenti sportivi e culturali. Lavora anche come editor.

Approvato in Senato il ddl Valditara, che prevede non poche modifiche all’attuale sistema scolastico: presenti tra le novità la lettura della Bibbia e dell’epica classica alla scuola elementare e il ritorno dello studio del latino (non obbligatorio) alla scuola media. Le scelte del ministro sono però state criticate dalle opposizioni.

La riforma alla scuola del ddl Valditara

Diverse novità in vista nel sistema scolastico con la riforma presentata dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.

I provvedimenti, alcuni dei quali molto discussi, fanno parte di una riforma che mira a riformulare i contenuti e l’approccio educativo in Italia, mettendo l’accento su elementi tradizionali della cultura occidentale e su una maggiore disciplina nelle scuole.

Riforma Valditara: latino alla scuola media e studio della Bibbia alle elementari

C’è, ad esempio, l’abbandono dell’insegnamento integrato della geostoria e l’introduzione di norme più severe per garantire una maggiore disciplina tra gli studenti, oltre all’aggiunta dell’insegnamento di alcune materie nelle scuole elementari e medie.

Dal latino alla Bibbia, le novità

Il ritorno del latino alle medie è una delle novità più rilevanti, con l’obiettivo di valorizzare la conoscenza delle radici linguistiche e culturali della nostra lingua, che non sarà però obbligatorio, dato che gli studenti potranno scegliere se frequentare il corso.

Altro punto chiave della riforma riguarda l’introduzione dello studio della Bibbia alle scuole elementari che, secondo quanto dichiarato dal ministro, non sarà di natura confessionale, ma avrà lo scopo di fornire una comprensione culturale e storica di un testo riconosciuto come un pilastro della tradizione occidentale.

La storia, che si separa dalla geografia e torna come matera a sé stante, sarà “libera da sovrastrutture ideologiche, con particolare attenzione alla storia italiana, europea e occidentale”. Introdotti però anche insegnamenti più moderni, con l’ausilio di graphic novel, romanzi a fumetti e film, nel tentativo di rendere lo studio “più coinvolgente e stimolare la comprensione”.

La reazione delle opposizioni

Le proposte di Valditara hanno ricevuto reazioni contrastanti anche sul piano politico, con la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha criticato apertamente la visione del ministro, definendola “una scuola che guarda al passato, non al futuro”.

La segretaria del Pd ha in particolare criticato la visione “meritevole” di questa riforma, secondo lei iniqua: “Noi non abbiamo nulla contro il merito, ma è ipocrita non vedere che si può parlare di merito quando sono assicurate pari condizioni di partenza”.

“Rischia di essere una gara che parte truccata – ha poi aggiunto la Schlein – Quella di Valditara è una visione fuori dal tempo, che cancella anni di studi pedagogici”.

Fonte foto: ANSA

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