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Come può finire la guerra in Ucraina dopo il discorso di Putin in Russia: i tre scenari secondo l'esperto Usa

Quali sono i possibili scenari sulla fine della guerra in Ucraina dopo la mobilitazione parziale annunciata dal presidente russo Vladimir Putin

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

L’escalation militare invocata dal presidente russo Vladimir Putin con l’annuncio della mobilitazione parziale apre nuovi scenari sulla guerra in Ucraina, che va avanti ormai da sette mesi. Putin nel suo discorso ha ammesso implicitamente, davanti al suo popolo, che la Russia è in guerra, con tutto quello che ne consegue. Nelle ore successive ci sono state infatti diverse manifestazioni di protesta seguite da centinaia di arresti.

L’impatto dello schieramento sul fronte di 300 mila riservisti è al momento un’incognita, considerando anche la recente avanzata sul campo delle forze ucraine. Vediamo dunque, alla luce dell’annuncio di Putin, quali sono gli scenari sul fine guerra secondo Thomas Friedman, editorialista del New York Times.

Vittoria dell’Ucraina

Fino a poco tempo fa la vittoria dell’Ucraina sembrava altamente improbabile, data la disparità di forze in campo. Ora, considerando i recenti successi delle forze di Kiev, la sconfitta della Russia e il ritiro delle forze di Mosca dall’Ucraina è diventata una ipotesi concreta.

Nelle ultime settimane le forze ucraine, sostenute dagli aiuti militari Nato, stanno avanzando sul campo, riprendendo il controllo di diverse zone occupate dai russi. Lo schieramento sul fronte dei riservisti russi potrebbe ribaltare la situazione.

Ci sono però numerosi dubbi sul reale impatto dei riservisti, considerando anche le difficoltà incontrate da un esercito di professionisti e forze speciali: come saranno armati e preparati, quanto saranno motivati e fedeli a Putin?

Accordo sporco tra Russia e Europa

La fine della guerra, secondo Friedman, potrebbe arrivare con un accordo sporco tra Putin e i principali Paesi europei, alle prese con i problemi economici legati al blocco del gas russo e all’aumento vertiginoso dei costi energetici.

Diversi Paesi Ue, a partire dalla Germania, potrebbero essere tentati da un accordo per il cessate il fuoco che porterebbe ad una ripresa delle forniture del gas da Mosca. Anche Putin sarebbe tentato da questa prospettiva: l’Europa rappresenta il suo principale cliente, e spostare il gas verso la Cina richiederebbe forti investimenti e anni per realizzare le infrastrutture necessarie.

Con un accordo del genere inoltre Putin riuscirebbe a farla franca, dopo aver commesso numerosi crimini di guerra, e otterrebbe una profonda spaccatura all’interno della Ue.

Il problema principale di questo scenario sarebbe far accettare un accordo del genere all’Ucraina. La garanzia della piena adesione di Kiev alla Nato e l’entrata nell’Unione europea potrebbe indurre Zelensky ad accettare.

Accordo tra Ucraina, Nato e Russia

La terza ipotesi sulla fine della guerra prevede un accordo per il cessate il fuoco tra i tutti i principali attori in gioco. Una tregua che riporterebbe Ucraina e Russia sui confini antecedenti l’invasione russa del 24 febbraio scorso.

La distruzione cesserebbe, Kiev manterrebbe il pieno controllo del suo territorio ma potrebbe essere costretta a rinunciare a rivendicare la Crimea. Si tratta di uno scenario che si avvicina più alla vittoria dell’Ucraina che ad un successo della Russia.

Per questo si tratta di un esito che Putin difficilmente accetterebbe. La situazione potrebbe cambiare con l’uscita di scena dello zar, a causa di una congiura di palazzo o di una rivolta popolare. Scenari però al momento altamente improbabili.

I rischi di un conflitto nucleare

Questi sono i tre principali scenari sulla fine della guerra in Ucraina secondo l’editorialista del New York Times Thomas Friedman. Altri esiti sono possibili ma difficilmente immaginabili al momento. Come ad esempio l’eventualità che la guerra possa trascinarsi per anni, diventando un nuovo Vietnam.

C’è poi il rischio di una escalation del conflitto che porti all’uso delle armi nucleari. Putin nel suo discorso alla nazione del 21 settembre ha alluso alla minaccia delle bombe nucleari.

Un rischio che potrebbe diventare concreto per esempio di fronte alla prospettiva di una completa vittoria dell’Ucraina.

Fonte foto: ANSA

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