Russia, fuga da Mosca: esauriti tutti i voli, cosa sta succedendo dopo il discorso di Vladimir Putin
Dopo la mobilitazione parziale invocata dal leader del Cremlino Vladimir Putin, arrivano notizie di un fuggi fuggi da Mosca: esauriti i voli
La mobilitazione parziale invocata da Vladimir Putin nella mattinata di mercoledì 21 settembre 2022 sta causando una escalation non solo militare, ma anche civile: sarebbero già andati esauriti i voli per lasciare Mosca e ora anche la Cina invoca il cessate il fuoco.
- Voli esauriti per lasciare Mosca: la situazione
- Anche la Cina chiede il cessate il fuoco in Ucraina
- Cosa ha detto il leader russo Vladimir Putin
Voli esauriti per lasciare Mosca: la situazione
Primi effetti dell’ormai già celebre discorso di Putin alla nazione. Le parole del leader del Cremlino hanno innalzato alle stelle la tensione per la guerra in Ucraina e non solo, scatenando anche la reazione di coloro che si trovano all’interno della Federazione Russa.
Stando a quanto riportano le agenzie di stampa estere, tutti i voli da Mosca sono andati esauriti in poche ore. Non ci sarebbero più posti disponibili dalla capitale russa verso Istanbul, Yerevan (Armenia) e Baku (Azerbaigian).
L’Aeroporto Domodedovo di Mosca
Non solo: zero disponibilità anche per le rotte che portano al Kazakistan, Uzbekistan e Kirghizistan – tolti dal sito web delle compagnie aeree. Il prezzo dei voli sarebbe schizzato alle stelle: 5.000 euro per un biglietto verso Dubai e prime disponibilità per nuovi voli solo a partire da venerdì.
Anche la Cina chiede il cessate il fuoco in Ucraina
Stando a quanto riporta Ansa, le ricerche sul sito web più popolare in Russia per l’acquisto di voli, Aviasales, sono cresciute esponenzialmente. Non è neppure l’unica conseguenza delle parole pronunciate in mattinata da Vladimir Putin.
La Cina, partner molto vicino al Cremlino e che non ha mai scaricato Putin durante questi primi 7 mesi di guerra, ha sollecitato un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, invitando al dialogo per una risoluzione pacifica.
La possibile e temuta escalation – anche nucleare – sembra preoccupare anche i vertici di Pechino: il Ministro degli Esteri Wang Wenbin ha parlato di posizione cinese “coerente e chiara”, ma allo stesso temo si appella ad un modo per affrontare le “legittime preoccupazioni sulla sicurezza di tutte le parti”.
Cosa ha detto il leader russo Vladimir Putin
Come detto, tutto è partito dal discorso alla nazione di Putin. In un discorso diffuso solo questa mattina, il leader russo ha parlato di nuovi passi da fare ora che il Donbass è stato “parzialmente liberato” e che gli stessi territori hanno indetto un referendum per l’annettersi alla Russia.
Allo stesso tempo, ha annunciato aumenti dello sforzo bellico per continuare la cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina: una nuova mobilitazione parziale che ha portato al richiamo di circa 300.000 militari riservisti.
“La leva riguarderà solo cittadini che al momento sono parte delle riserve – ha dichiarato Putin – Il decreto è già stato firmato”. Per il cancelliere tedesco Scholz, l’annuncio del capo del Cremlino è un “atto di disperazione“.
FAQ
Secondo le stime del 2020, l'esercito russo è il secondo di maggior rilievo dopo quello degli Stati Uniti: conterebbe circa 900.000 soldati effetti e 1.200.000 riservisti. Il Comandante in capo è Vladimir Putin.
Col termine riservisti si indicano i militari della riserva, ovvero appartenenti ad una delle classi in congedo e che possono essere richiamate in caso di guerra.