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Chiusa l'ambasciata di Israele a Roma vicino Villa Borghese dopo allarme su possibili attacchi contro Tel Aviv

Chiusa l'ambasciata di Israele a Roma vicino Villa Borghese dopo possibile allarme su attacchi contro Tel Aviv in seguito a raid su consolato in Siria

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Alessandro Balbo

GIORNALISTA

Giornalista professionista e redattore televisivo, si occupa soprattutto di Esteri, geopolitica, immigrazione e Scienza. Laureato in comunicazione politica, da sempre interessato alla storia e ai fatti del mondo, ha realizzato reportage e approfondimenti per diverse testate nazionali e programmi divulgativi.

L’ambasciata di Israele a Roma vicino a Villa Borghese è stata chiusa dopo l’allarme scattato in seguito alle notizie su possibili attacchi successivi al raid al consolato iraniano a Damasco. La decisione, di cui si apprende in questi minuti, segue quelle riguardanti altre sedi diplomatiche di Tel Aviv. Israele pochi giorni fa aveva raso al suolo il consolato dell’Iran in Siria uccidendo 16 persone tra cui due comandanti di alto livello della Guardia rivoluzionaria iraniana.

Chiusa l’ambasciata di Israele a Roma vicino a Villa Borghese per possibili attacchi iraniani

L’ambasciata di Israele a Roma, che ha sede in via Michele Mercati, vicino a Villa Borghese, è stata chiusa oggi, venerdì 5 aprile, per possibili attacchi iraniani.

Lo riporta l’Ansa, che spiega come l’allarme sia scattato a causa delle notizie di possibili ripercussioni dopo il raid israeliano sul consolato dell’Iran a Damasco.


Via Michele Mercati, dove ha sede l’ambasciata di Israele a Roma chiusa oggi venerdì 5 aprile

La chiusura avviene dopo che altre sedi diplomatiche nel mondo, su decisione del ministero degli Esteri di Israele in coordinazione con lo Shin Bet (il servizio segreto interno dello stato ebraico), avevano preso le stesse misure.

La precauzione si rende necessaria dopo l’attacco israeliano all’ambasciata iraniana a Damasco di lunedì primo aprile, per cui l’Iran aveva promesso ritorsioni.

Il raid di Israele sull’ambasciata dell’Iran a Damasco

Lunedì primo aprile Israele aveva bombardato e distrutto l’ambasciata dell’Iran a Damasco, in Siria, causando 16 morti fra cui due comandanti di alto livello della Guardia Rivoluzionaria iraniana.

Fra le vittime vi è infatti anche l’alto ufficiale dei Guardiani Mohammad Reza Zahedi, che pare essere stato l’obiettivo dell’attacco.

L’ambasciatore iraniano a Damasco Hossein Akbari, rimasto illeso, aveva affermato che “la risposta di Teheran sarà dura”.

Le minacce iraniane dopo il raid di Israele sull’ambasciata a Damasco

Dopo il raid sull’ambasciata sia l’Iran sia il suo proxy Hezbollah hanno giurato che Israele non rimarrà impunito.

“Punizione e vendetta”, promette la milizia sostenuta dall’Iran in Libano, con potenti minacce anche nei confronti degli Stati Uniti.

Due fonti iraniane, però, avrebbero dichiarato a Reuters che la risposta di Teheran sarà calibrata per evitare una pericolosa escalation nella guerra in medio oriente.

I funerali dei generali uccisi dal raid di Israele a Damasco

Oggi migliaia di persone si sono riunite a Teheran per i funerali dei sette membri delle Guardie Rivuluzionarie uccisi a Damasco dal raid di Israele lunedì primo aprile.

Tra loro due generali: Mohammad Reza Zahedi e Mohammad Hadi Haji Rahimi. Zahedi era responsabile delle operazioni in Siria e Libano, mentre Rahimi era il suo vice.

Le bare sono state portate su due camion in una delle più grandi piazze di Teheran, accompagnate dallo slogan “martiri sulla via di Gerusalemme” da parte dei partecipanti.

“Morte a Israele”, gridavano, “morte all’America!”.

Fonte foto: ANSA

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