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Chiesto processo per Daniela Santanché, la ministra accusata di truffa sui fondi Covid per il caso Visibilia

La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Daniela Santanché, accusata di truffa ai danni dell'Inps

Pubblicato:

Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

Daniela Santanché verso il processo. La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra del Turismo di Fratelli d’Italia nell’ambito delle indagini sul caso Visibilia. L’ipotesi di reato è quella di truffa ai danni dell’Inps, relativa ai fondi Covid.

Chiesto il rinvio a giudizio per Daniela Santanché

Nella giornata di oggi, venerdì 3 maggio 2024, la procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per la ministra del Turismo Daniela Santanché e per altre due persone, il suo compagno Dimitri Kunz D’Asburgo e il manager Paolo Giuseppe Concordia.

Si tratta di uno dei due filoni d’inchiesta che riguardano l’esponente di Fratelli d’Italia e la gestione del gruppo Visibilia.

 La ministra Santanché indagata in due filoni d’inchiesta sul caso Visibilia

Come riporta Ansa, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche due società del gruppo,  Visibilia Editore spa e Visibilia Concessionaria srl.

L’accusa di truffa sui fondi Covid: “Danno da 126mila euro”

L’ipotesi di reato formulata dalla procura milanese è quella di truffa ai danni dell’Inps e riguarda presunte irregolarità nell’uso della cassa integrazione in deroga durante la pandemia da Covid-19.

Nell’indagine risultano coinvolti 13 dipendenti delle due società indagate. Secondo l’accusa questi lavoratori sarebbero stati messi in cassa integrazione a zero ore a loro insaputa, pagati con soldi pubblici per un totale di oltre 126 mila euro versati complessivamente dall’Inps.

Gli accertamenti svolti dalla guardia di finanza di Milano hanno ricostruito come i dipendenti avessero continuato a lavorare normalmente.

Secondo l’accusa, la scelta di ricorrere alla Cigs e agli aiuti disposti dal governo Conte 2 sarebbe stata presa da Santanché assieme al compagno e a Concordia, responsabile delle tesorerie del gruppo.

Stando alle indagini della guardia finanza, dalle loro conversazioni sarebbe emersa la “consapevolezza” dello schema “illecito”.

Il secondo filone delle indagini

Ora la palla passa al giudice per le indagini preliminari, che dovrà decidere se accogliere la richiesta della procura, e quindi far partire il processo, oppure archiviare le accuse.

C’è la conclusione delle indagini ma non ancora il rinvio a giudizio, invece, per l’altro filone d’indagine che coinvolge la senatrice di Fratelli d’Italia nella gestione del gruppo Visibilia.

L’accusa in questo caso è di falso in bilancio, Santanché è indagata assieme ad altre 16 persone.

Fonte foto: ANSA

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