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Chiara Petrolini in carcere per i neonati morti dopo la decisione del Riesame, ma lei potrebbe ancora evitarlo

Chiara Petrolini potrebbe evitare il carcere? Cosa cambia dopo la decisione del Tribunale del Riesame, le novità sul caso dei neonati morti

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Chiara Petrolini, la studentessa finita al centro delle cronache per il caso dei neonati trovati morti nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo (Parma) andrà in carcere. Questo è quanto ha deciso il Tribunale del Riesame di Bologna che ha accolto l’istanza presentata dalla Procura della Repubblica. Tuttavia, la ragazza potrebbe restare agli arresti domiciliari fino al prossimo passo della macchina della giurisprudenza.

Chiara Petrolini andrà in carcere

Il Tribunale del Riesame di Bologna ha accolto l’istanza presentata dalla Procura di Parma per la traduzione in carcere di Chiara Petrolini, la 21enne accusata di omicidio volontariooccultamento di cadavere nel caso dei neonati trovati morti nel giardino della sua abitazione a Vignale di Traversetolo.

Per l’omicidio del 7 agosto 2024 – il corpo era stato ritrovato due giorni dopo dal cane e dalla nonna mentre Chiara e i genitori si trovavano negli Stati Uniti – i giudici hanno disposto la custodia cautelare in carcere per la ragazza.

Chiara Petrolini andrà in carcere. Il Tribunale del Riesame di Bologna ha accolto l’istanza della Procura della Repubblica sul caso dei neonati trovati morti in provincia di Parma

La decisione è stata depositata martedì 15 ottobre ed è stata comunicata venerdì 18 ottobre alle parti. Ricordiamo che l’istanza era stata presentata dal procuratore Alfonso D’Avino e dalla pm Francesca Arienti che contestavano la decisione del gip che aveva accolto solo in parte l’istanza della Procura e contestato i reati di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, non soppressione.

Nello specifico, il reato di omicidio premeditato era riferito al neonato ucciso il 7 ottobre, mentre quello di occultamento di cadavere si riferiva al primo figlio di Chiara Petrolini, morto e seppellito il 12 maggio 2023.

La ragazza potrebbe evitare il carcere?

Tuttavia, come riportato in apertura, prima dell’ingresso in carcere di Chiara Petrolini potrebbe passare del tempo. Come riporta Il Gazzettino e come precisato da Ansa, la decisione dei giudici non è esecutiva: come da prassi, si dovrà attendere il deposito delle motivazioni e l’esito dell’eventuale ricorso della difesa della ragazza – rappresentata dall’avvocato Nicola Tria – alla Cassazione.

Nell’attesa di queste tempistiche, Chiara Petrolini rimane nel regime degli arresti domiciliari. I passaggi appena indicati richiederanno almeno due mesi.

Il commento dell’avvocato Nicola Tria

“Prendo atto della decisione”, dice l’avvocato Nicola Tria all’Ansa. “A mio avviso gli arresti domiciliari sono in realtà adeguati al contenimento delle esigenze cautelari proprie di questa vicenda”, continua il difensore di Chiara Petrolini.

Infine, conclude: “La misura cautelare non può e non deve mai rappresentare un’anticipazione della pena”.

I neonati trovati morti in provincia di Parma

Nello specifico, l’accusa ha contestato a Chiara Petrolini i reati di omicidio premeditatosoppressione di cadavere per entrambi i neonati: il primo è nato ed è stato ucciso il 12 maggio 2023; il secondo è nato ed è stato ucciso il 7 agosto 2024.

I loro corpi sono stati rinvenuti  distanza di un mese l’uno dall’altro. Il primo ritrovamento riguardava il piccolo venuto al mondo il 7 agosto. Il cadavere è stato rinvenuto il giorno 9 dal cane e dalla nonna della ragazza mentre quest’ultima si trovava negli Stati Uniti insieme alla famiglia.

Il secondo ritrovamento ha restituito alla luce le ossa del primo bambino. Uno dei nodi principali della vicenda riguarda le gravidanze della ragazza, mai notate dalla famiglia, dagli amici e dal fidanzato.

Fonte foto: Facebook - Chiara Petrolini / ANSA

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