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Chiara Petrolini in carcere dopo i neonati morti a Parma? Secondo il Riesame potrebbe uccidere ancora

Secondo i giudici del Riesame, Chiara Petrolini deve andare in carcere perché potrebbe uccidere ancora dopo il caso dei neonati morti a Parma

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Stefano D'Alessio

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista. Laureato in Comunicazione, per anni si è occupato di sport e spettacolo. Scrive anche di attualità, cronaca e politica. Ha collaborato con importanti testate e programmi radio e tv, a livello nazionale e locale.

I giudici del tribunale del Riesame di Bologna, dopo l’udienza del 15 ottobre sul caso dei neonati morti a Parma, hanno deciso di accogliere l’appello della Procura di Parma disponendo la custodia cautelare in carcere per Chiara Petrolini. La giovane è indagata per omicidio e soppressione di cadavere dopo il ritrovamento dei resti dei due piccoli, partoriti a oltre un anno di distanza tra loro (maggio 2023 e agosto 2024). Per il Riesame, potrebbe uccidere ancora.

Chiara Petrolini e la “sconcertante assenza di scrupoli o remore”

I giudici del tribunale del Riesame di Bologna hanno disposto il carcere (non esecutivo fino alla Cassazione) per Chiara Petrolini.

Per il Riesame, come reso noto dalla Procura di Parma e riportato dall’agenzia ANSA, la 21enne ha “estrema lucidità”, “inusitata freddezza esecutiva”, “sconcertante assenza di scrupoli o remore“, “apparente mancanza di qualunque ripensamento, oltre che di sfrontatezza”, “inaffidabilità totale nelle relazioni personali anche più intime” ed “eccezionali capacità sia di nascondimento dei propri misfatti sia di mistificazione e dissimulazione”, oltre a “mancanza di partecipazione e compassione”.

Chiara Petrolini, mentre esce dalla Procura dopo l’interrogatorio a settembre.

Perché il Riesame ha disposto il carcere per Chiara Petrolini

Il ragionamento dei giudici del tribunale del Riesame di Bologna su Chiara Petrolini, come riportato da ANSA, è che le gravidanze, i parti, le morti e le soppressioni dei neonati sono avvenuti tra le mura domestiche della villa di Vignale di Traversetolo, recentemente dissequestrata, dove erano presenti i genitori della ragazza.

Proprio per questo motivo, non può essere ritenuto sufficiente o adeguato il controllo dei suoi genitori che, in quanto non esercitabile 24 ore su 24, non potrebbe scongiurare che Chiara Petrolini possa concepire ancora (ricevendo in casa uomini), portare a termine gravidanze, partorire e sopprimere il figlio, senza destare sospetti.

Nella ricostruzione sulle intenzioni di Chiara Petrolini si cita una risposta data alla Procura dalla ragazza durante un interrogatorio. Al Pm che le aveva contestato una ricerca su Internet subito dopo il parto (“Dopo quanto tempo puzza un cadavere“), la 21enne ha risposto: “L’avevo cercata per i cani, perché pensavo che potessero sentire l’odore e quindi tirarlo fuori. Io non l’avrei mai spostato da lì”.

Perché Chiara Petrolini è agli arresti domiciliari

Per il momento e finché non si esprimerà la Cassazione sul ricorso della sua difesa, Chiara Petrolini resta agli arresti domiciliari, in un’altra casa, assieme ai suoi genitori.

La mossa della difesa di Chiara Petrolini

La difesa di Chiara Petrolini ha presentato al tribunale del Riesame una relazione preliminare di una consulenza tecnica psichiatrica di parte. Secondo il consulente, gli accertamenti svolti con la 21enne “lasciano intravedere una condizione psicopatologica afferente ai disturbi della personalità che, per gravità, è fortemente suggestiva di un riverbero sull’imputabilità”.

Il tribunale, che ha poi deciso di disporre il carcere per Chiara Petrolini, ha rilevato che la relazione ha carattere solo preliminare. Il tribunale, come sottolineato dalla Procura di Parma e riportato ancora da ANSA, ha osservato che “della presenza di eventuali patologie psichiatriche nessuno, neppure tra le persone più vicine all’indagata, ha mai mostrato di aver colto segnali”.

La stessa difesa, nella memoria depositata in udienza, ha parlato di “una ragazza normale, apparentemente serena, gioiosa e benvoluta (…) apprezzata baby sitter ed educatrice in parrocchia e nei centri estivi”.

Fonte foto: ANSA

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