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Caso Sangiuliano - Boccia, carabinieri nella sede del Ministero della Cultura: portati via diversi documenti

La Procura vuole far luce sul caso Sangiuliano-Boccia: i carabinieri sono arrivati in sede al Ministero della Cultura e hanno acquisito diversi documenti

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Simone Gervasio

GIORNALISTA

Giornalista professionista, napoletano trapiantato a Milano, si occupa di cronaca, attualità, cultura pop e sport. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo, ha lavorato per diversi siti e redazioni. Oltre al web, ha avuto esperienze anche in tv e in radio

Nuovo capitolo del caso SangiulianoBoccia: i carabinieri sono arrivati nella sede del Ministero della Cultura nella mattinata di lunedì 14 ottobre e hanno acquisito diversi documenti relativi all’inchiesta che coinvolge l’ex ministro e l’imprenditrice. Entrambi sono indagati per diversi capi d’accusa.

Carabinieri al Ministero della Cultura: il motivo

I carabinieri del Nucleo investigativo di Roma si sono presentati in mattinata in via del Collegio Romano, sede del Ministero della Cultura, e hanno acquisito tutti i faldoni del periodo in cui la donna ha agito come consigliera del ministro.

Il loro intervento è legato all’inchiesta nella quale Gennaro Sangiuliano è indagato per peculato e rivelazione di segreto, mentre Maria Rosaria Boccia per lesioni e minacce al corpo dello Stato.

I due protagonisti della vicenda ritratti insieme

Caso Sangiuliano-Boccia, i documenti portati via

La missione al ministero è avvenuta poco dopo le 11.30 quando gli emissari della Procura si sono presentati e sono stati ricevuti dal nuovo ministro in persona, Alessandro Giuli, come riportano diverse agenzie. Questi avrebbe confermato la disponibilità per la “massima collaborazione” al caso, fornendo tutti i documenti che saranno necessari.

Nelle scorse ore, l’ex capo di gabinetto di Sangiuliano, Francesco Gilioli, era stato rimosso dal neo ministro.  Gilioli sarà sentito in Procura come persona informata sui fatti poiché era stato proprio lui a far notare l’incompatibilità di Boccia all’incarico al ministero per un chiaro conflitto di interessi con la sua attività imprenditoriale di promozione di eventi.

I carabinieri hanno chiesto degli atti rilevanti, anche se non è ancora chiaro a quale fascicolo stessero lavorando, e in generale una cospicua documentazione sul caso.

Per cosa sono indagati Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia

Sono diverse le indagini in corso che riguardano Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia. La prima è partita proprio dalla denuncia del primo ai danni della donna per minaccia o violenza a corpo politico dello Stato e lesioni aggravate.

Maria Rosaria Boccia avrebbe accompagnato il ministro in missioni istituzionali e partecipato a vertici. Avrebbe inoltre, come sostiene, letto e ascoltato conversazioni tenute dallo stesso Sangiuliano con altri esponenti del governo e della maggioranza. Usando queste informazioni avrebbe poi ricattato e influenzato il ministro dimissionario, secondo quanto ipotizzato dai pm Guccione e Trotta e dal procuratore aggiunto Cascini. La donna avrebbe inoltre aggredito l’uomo nella notte tra il 16 e il 17 luglio, procurandogli una ferita sulla fronte.

Contestualmente, l’ex ministro è indagato per peculato e rivelazione di segreto d’ufficio. L’uso improprio di soldi pubblici si sarebbe verificato quando, per i viaggi della coppia, sono stati utilizzati mezzi dello Stato. Per quanto riguarda invece la rivelazione di segreto d’ufficio, essa sarebbe avvenuta nelle conversazioni tra l’ex ministro Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia che non aveva alcun incarico di governo e non avrebbe dovuto accedere a informazioni riservate.

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