Caso Emanuela Orlandi, a Chi L'Ha Visto l'analisi dell'audio delle torture: le ipotesi sulla voce femminile
A Chi L'ha Visto sono state lanciate nuove ipotesi sul tristemente noto audio delle torture del caso di Emanuela Orlandi. Di chi è la voce femminile?
È ripartita dal caso di Emanuela Orlandi, la nuova stagione di Chi l’ha visto: Federica Sciarelli ha ospitato in studio Pietro Orlandi per un’analisi del nastro con l’audio delle torture, il tristemente noto documento che fu fatto trovare dai presunti rapitori in via della Dataria, a Roma, a un giovane cronista dell’Ansa. Il contenuto è noto: sul lato A un comunicato di uno dei presunti aguzzini della 15enne scomparsa, sul lato B le probabili sevizie perpetrate alla giovane. Da più di 40 anni ci si interroga se quei lamenti siano autentici e, in caso contrario, di chi sia la voce di quella giovane che chiede agli assalitori di smettere e di lasciarla dormire.
- L'audio delle torture nel caso di Emanuela Orlandi
- L'analisi a Chi l'ha visto
- Le tre ragazze seviziate da funzionari dello Stato
L’audio delle torture nel caso di Emanuela Orlandi
Sul finire della prima puntata della nuova stagione di Chi l’ha visto?, andata in onda mercoledì 11 settembre, nello studio di Federica Sciarelli è arrivato Pietro Orlandi. Gli autori hanno fatto ascoltare il noto audio delle torture, con il dettaglio della voce femminile che sembra implorare pietà agli aguzzini che la starebbero seviziando.
“E se questa voce non fosse di Emanuela Orlandi ma di un’altra giovane donna, picchiata, seviziata e torturata? Ma chi nello stesso periodo della scomparsa di Emanuela è stata rinchiusa e seviziata?”, questa la domanda che ha aperto il dibattito.
Ricordiamo che le ipotesi più battute sull’origine di quel nastro sono sempre state due: la prima fu formulata dal Sismi, che in un verbale del 18 luglio 1983 parlava di “lamenti ripetuti di una giovane donna sottoposta a sevizie”. Qualche giorno dopo a Ercole Orlandi, padre di Emanuela, gli agenti riferirono che in realtà si trattava di “spezzoni di un film porno“.
Su quest’ultimo aspetto si è soffermata l’attenzione di Chi l’ha visto?. Se si tratta di un film porno, di quale pellicola parliamo? Chi è l’attrice di cui si sente la voce? Chi sono gli autori? La redazione ha interpellato l’autore televisivo Marco Giusti e l’ex diva del cinema per adulti Jessica Rizzo, i quali si sono sentiti di escludere che in quel nastro ci sia una recitazione. Al contrario, Rizzo ha avuto la sensazione di “qualcosa di lugubre”.
L’analisi a Chi l’ha visto
Ritornando ai dubbi sull’identità della voce femminile, a Chi l’ha visto? è stata fatta ascoltare l’audizione in sede processuale di tre ragazze che riferivano in aula i dettagli di una serie di sevizie subite da funzionari dello Stato. Una delle tre riferiva: “Mi spogliarono, mi misero su un tavolo dicendomi che mi avrebbero violentato con un bastone. Dopo un po’ di queste cose mi tolsero dal tavolo e iniziarono a prendermi a calci sui genitali per poi a stringermi i capezzoli”.
Questa deposizione risale al 15 luglio 1983, due giorni prima del ritrovamento del nastro con l’audio delle torture in via della Dataria. La relazione con il caso Orlandi, oltre al dettaglio delle date oltremodo ravvicinate, si troverebbe in un elemento fornito dalla stessa giovane durante l’audizione: la privazione del sonno.
Nel nastro delle torture, la voce dice: “Per favore mi lasci dormire adesso”. In quel segmento Pietro Orlandi ha sempre riconosciuto la voce di sua sorella Emanuela. Quindi?
Le tre ragazze seviziate da funzionari dello Stato
Il campo delle ipotesi si estende a un processo che vide imputati poliziotti condannati per aver inscenato una falsa fucilazione nei confronti di un uomo, un fiancheggiatore delle Brigate Rosse. L’audizione delle tre ragazze che parlavano di sevizie fa parte dello stesso processo.
In quel tempo – tra gli anni ’70 e gli ’80 – fece cronaca la squadra del “professor De Tormentis“, specializzata nel torturare brigatisti per estorcere informazioni per arrivare alla liberazione del generale americano James Lee Dozier. Tali torture furono confermate da un ex commissario, morto nel 2023, di cui è stata trasmessa un’intervista nel corso del servizio di Chi l’ha visto?. Le sue parole: “C’erano violenze fisiche anche a sfondo sessuale. Le donne venivano denudate e trasformate in oggetto su cui venivano fatte osservazioni volgari”.
Per questo motivo dallo studio è stata posta una domanda: “Le tre ragazze sono ancora vive? Hanno ascoltato il nastro?”. Dopo 40 anni nessuno è ancora in grado di attribuire un’identità alla voce femminile dell’audio delle torture, tanto meno alle tre voci maschili che si sentono nel sottofondo.