Caffè richiamato dai supermercati, scatta l'allerta alimentare per rischio chimico: troppa Ocratossina
Una nota marca di caffè è finita sotto la lente di ingrandimento del Ministero della Salute: un lotto è stato richiamato per rischio alimentare
Troppa Ocratossina. Il caffè torrefatto e macinato gusto classico Juanito, venduto con confezioni da 250 grammi, è stato richiamato dal Ministero della Salute e sarà ritirato dai supermercati il 27 giugno per rischio chimico. Ecco cosa dovete fare nel caso in cui abbiate acquistato il prodotto.
- Qual è il lotto con l'Ocratossina
- Cosa fare se si è acquistato il caffè richiamato
- Cosa succede se ingeriamo troppo Ocratossina
- Cosa ci fa l'Ocratossina nel caffè
Qual è il lotto con l’Ocratossina
Il Ministero della Salute, nella sua nota informativa, ha spiegato che il lotto di pesce spada ritirato è il numero D06X.
È stato prodotto in Italia, nello stabilimento di Sondrio della Gruppo Gimoka SpA.
La data di scadenza del lotto in questione è 6 aprile 2024.
Cosa fare se si è acquistato il caffè richiamato
Se avete acquistato questo lotto di caffè, la raccomandazione delle autorità sanitarie è di non consumarlo.
È invece opportuno riportarlo immediatamente al punto vendita: il personale del negozio provvederà alla sostituzione o al rimborso.
Cosa succede se ingeriamo troppo Ocratossina
L’Ocratossina A è la micotossina (prodotta dai funghi delle specie Aspergillus e Penicillium) maggiormente diffusa nei cibi: può essere presente in una serie di alimenti tra cui cereali, carne conservata, frutta fresca e secca, e formaggi.
Come spiegato dal sito Ministero della Salute, l’Ocratossina A (OTA) riveste particolare rilevanza sanitaria: ha proprietà tossiche, tra cui la cancerogenicità con potenziale meccanismo genotossico.
Le principali fonti di Ocratossina sono gli alimenti di origine vegetale, anche se l’OTA è presente in quelli di origine animale, soprattutto nei prodotti a base di carne suina e nei prodotti lattiero-caseari, nei quali è correlata principalmente alla proliferazione superficiale di funghi tossicogeni durante le fasi di stagionatura e stoccaggio dei prodotti.
Come riportato invece dall’Efsa (l’autorità europea sulla sicurezza del cibo), gli esperti hanno confermato che l’Ocratossina può essere anche cancerogena per il rene.
Cosa ci fa l’Ocratossina nel caffè
La contaminazione del caffè (a proposito, il costo è aumentato notevolmente negli ultimi mesi) è maggiormente diffusa in alcuni Paesi produttori e avviene soprattutto dopo la raccolta, sebbene possa verificarsi durante tutta la filiera (compresi trasporto e stoccaggio).
Per garantire la sicurezza dei consumatori, il controllo della presenza di Ocratossina deve avvenire sui chicchi verdi – ossia su quelli che non sono ancora stati tostati – ed in caso di elevati livelli di contaminazione tali chicchi devono essere scartati.