Bufera sul direttore Rai Paolo Corsini dopo le parole ad Atreju: "Noi di FdI", la reazione dell'ad Sergio
Polemiche per le parole del direttore Rai Paolo Corsi alla kermesse di Fratelli d'Italia Atreju: le opposizioni chiedono le dimissioni
Scoppia la bufera su Paolo Corsini, direttore degli approfondimenti Rai, che intervenendo ad Atreju, la manifestazione politica di Fratelli d’Italia, parla da militante del partito, usando più volte il termine “noi” e attacca, senza citarla, la segretaria Pd Elly Schlein. Le opposizioni ne chiedono le dimissioni, l’ad Rai Sergio valuta provvedimenti.
- Paolo Corsini ad Atreju: "Noi di FdI"
- Pioggia di polemiche sul direttore Rai Corsini
- La reazione dell'ad Rai Sergio
- Corsini: "Parole estrapolate dal contesto"
- Il precedente di Sangiuliano
Paolo Corsini ad Atreju: “Noi di FdI”
Ha sollevato forti polemiche politiche le parole del giornalista Rai Paolo Corsini, che nella giornata di giovedì 14 dicembre ha inaugurato la kermesse di Fratelli d’Italia Atreju.
“Come sta il nostro partito?”. Così Corsini, responsabile degli approfondimenti di Viale Mazzini, si è rivolto ai presenti ad Atreju mentre moderava il dibattito che ha aperto la festa di FdI a Roma.
Come riporta il Corriere della Sera, il giornalista ha più volte usato il “noi” per riferirsi alle iniziative e al pensiero del partito guidato da Giorgia Meloni, rispetto ai quali avrebbe espresso un “orgoglio” di appartenenza.
Ma non solo: si è anche rivolto così, pur senza citarla, alla segretaria Pd Elly Schlein (che ha declinato l’invito a partecipare all’evento): “Hanno preferito occuparsi di come vestirsi e di che colori utilizzare piuttosto che confrontarsi”.
Pioggia di polemiche sul direttore Rai Corsini
Dalle opposizioni si è sollevato un coro di polemiche, con i componenti di PD e M5S della commissione di Vigilanza Rai che definiscono “inaccettabile” per un giornalista del servizio pubblico il comportamento di Corsini e ne chiedono le dimissioni.
Così Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Partito democratico: “Può un dirigente della Rai aprire la festa di partito e dire pubblicamente ‘noi di Fratelli d’Italia’? E ancora, lo stesso dirigente, Paolo Corsini, può attaccare dal palco di Atreju la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein?” .
“La Rai – continua – non ha mandato in onda un programma sulla mafia di Roberto Saviano perché lo scrittore napoletano aveva criticato il ministro Salvini. Vorremmo lo stesso trattamento per Paolo Corsini: le sue dimissioni da direttore dell’approfondimento giornalistico della Rai”.
La reazione dell’ad Rai Sergio
“Credo che un giornalista del servizio pubblico debba garantire un atteggiamento sempre equidistante, a prescindere dal contesto in cui opera”, ha dichiarato la presidente della Rai Marinella Soldi.
“Gli operatori dell’informazione Rai sono richiesti di esercitare la propria professione nel segno del pluralismo e dell’imparzialità, essenziali per aiutare il cittadini a formarsi un’opinione libera da pregiudizi, a massimo vantaggio della democrazia e del Paese”.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, l’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, ha chiesto una relazione sul caso alla Direzione del personale.
L’ad di viale Mazzini ha chiesto anche di visionare il video integrale dell’intervento di Corsini ad Atreju per valutare eventuali decisioni da prendere.
Corsini: “Parole estrapolate dal contesto”
Dopo le polemiche sono arrivate le scuse di Corsini: “Quando si estrapolano parole dal contesto in cui sono state espresse, si corre sempre il rischio di prestarsi a facili critiche e strumentalizzazioni. Ieri sono stato invitato a moderare il dibattito introduttivo di una manifestazione che, in questi giorni, presenta al pubblico un parterre di ospiti e personalità di altissimo livello”.
“In questo quadro, mi dispiace davvero che alcune mie frasi abbiano generato fraintendimenti. Nei miei brevi interventi introduttivi, finalizzati esclusivamente ad animare il dibattito e coinvolgere e presentare i relatori, non c’era ovviamente alcun intento politico o polemico e di questo mi scuso”.
“Sono un giornalista del Servizio Pubblico – ha concluso – e il mio impegno quotidiano, come quello di tutti i miei colleghi, è garantire in ogni situazione autonomia, pluralismo e completezza nell’informazione”.
Il precedente di Sangiuliano
Non è la prima volta che un giornalista Rai finisce sotto accusa per delle dichiarazioni ad eventi di partito.
È il caso del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che nell’aprile 2022, quando era direttore del Tg2, aveva partecipato alla convention di Fratelli d’Italia a Milano, ricevendo poi da Viale Mazzini un richiamo formale.