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CRONACA NERA

Bruciate le auto della sorella di Gennaro Gattuso a Corigliano Rossano: chi sono i presunti autori arrestati

Arrestati i due uomini che hanno bruciato le auto della sorella di Gennaro Gattuso. Dall'inchiesta emerge il metodo mafioso

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

Sono stati effettuati due arresti per gli episodi di estorsione ai danni di Ida Gattuso, sorella di Gennaro Gattuso, a Corigliano Rossano. I due, presunti autori degli incendi che hanno bruciato le auto della donna, sono accusati di “estorsione aggravata dal metodo mafioso”. A stabilirlo è stata l’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica e della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I due sarebbero Aldo Abbruzzese e la sua spalla Mustapha Hamil.

Auto bruciate a Corigliano Rossano

Lo scorso 17 ottobre la sorella dell’ex calciatore italiano Gennaro Gattuso, Ida, aveva denunciato il primo incendio ai danni di una sua auto a Corigliano Rossano. A distanza di due mesi il secondo episodio, ancora una volta è stata data alle fiamme l’auto della donna. I carabinieri a quel punto hanno sospettato di un atto intimidatorio.

Dopo i due incendi dolosi è partita un’inchiesta, coordinata dal procuratore Vincenzo Capomolla, che ha fatto luce sui fatti. È stato così scoperto che anche Franco Gattuso, padre dell’allenatore dell’Olimpique Marsiglia, era stato costretto a pagare una cospicua somma di denaro.

Cosa ha scoperto l’inchiesta

L’inchiesta è riuscita a collegare gli atti intimidatori a due persone, ma non solo. La ‘ndrangheta voleva mantenere il controllo del territorio. Nelle intercettazioni delle vittime di estorsione si sente l’ex compagno di Ida Gattuso spiegarle i motivi dietro ai gesti intimidatori.

Secondo lui infatti “vivono solo per quello… vivono per onore e rispetto, se tu glielo cacci dicono allora io non valgo manco una lira?! E hai finito e sei morto pure per cento euro, non per mille e cinque… pure per cento euro!”.

Chi è stato arrestato

I due presunti autori (scoperti durante l’inchiesta) sono Aldo Abbruzzese, ritenuto esponente di una cosca locale e un “manovale” del clan di Corigliano, ovvero Mustapha Hamil.

Aldo Abbruzzese era già noto alle forze dell’ordine, ma grazie alle intercettazioni si è arrivati alla svolta nel caso. I carabinieri hanno scoperto una conversazione tra un uomo di fiducia di Rino e sua sorella Ida Gattuso sul pagamento della mazzetta avvenuto. Il gip, Chiara Esposito, ha scritto che “sussistono in atti sufficienti e gravi elementi indiziari dei reati a carico di entrambi gli indagati”. Nella mattinata è avvenuto l’arresto, con accuse per estorsione e danneggiamento per le auto bruciate con aggravante “metodo mafioso”.

Fonte foto: ANSA/Facebook

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