Bombe su impianto chimico in Ucraina: allarme ammoniaca. Colpito centro commerciale dopo no a ultimatum russo
Kiev ha detto no all'ultimatum di Mosca: nuovi pesanti attacchi aerei, colpiti un impianto chimico e un centro commerciale
Nuovi attacchi della Russia in Ucraina dopo il no all’ultimatum di Mosca, che aveva chiesto di consegnare Mariupol. Colpite diverse case a Kiev, oltre che un centro commerciale. Nell’area di Sumy è stato bombardato un impianto chimico causando una pericolosa fuoriuscita di ammoniaca.
Bombe su impianto chimico: allarme per fuoriuscita di ammoniaca
Allerta nell’area di Sumy, dove è stato colpito da un attacco aereo russo l’impianto chimico Sumykhimprom. Il governatore regionale di Sumy, Dmytro Zhyvytsky, ha poi annunciato che è stata arginata la perdita di ammoniaca.
Si stima che l’area colpita sia entro i 2,5 chilometri dal sito, compresi i villaggi di Novoselytsya e Verkhnya Syrovatka. L’impianto si trova alla periferia della città, che ha una popolazione di circa 263mila persone e nelle ultime settimane è stata regolarmente presa di mira dalle truppe russe.
Per i residenti della città di Sumy non ci sarebbe al momento alcuna criticità. Le autorità, tuttavia, hanno consigliato alle persone all’interno dell’area interessata di rifugiarsi immediatamente sottoterra, andare nei loro bagni, aprire le docce e respirare attraverso una benda umida se viene rilevata ammoniaca.
Bombardati un centro commerciale e diverse case a Kiev
A Kiev continuano i bombardamenti: è di almeno sei morti il bilancio dell’attacco russo al centro commerciale “Retroville”. Lo hanno riferito i media locali, sottolineando che le forze di Mosca che stanno ancora cercando di circondare la capitale ucraina.
Il centro commerciale è stato colpito da una potentissima esplosione che ha distrutto i veicoli presenti nel parcheggio e lasciato un cratere largo diversi metri. Dopo il pesante attacco, è scoppiato un incendio nel distretto di Podilskyi. I soccorritori giunti sul posto hanno scoperto che le auto hanno preso fuoco nel parcheggio e in 3-4 piani del centro commerciale.
Nuovi attacchi russi dopo il no di Kiev all’ultimatum di Mosca
L’Ucraina ha respinto l’ultimatum della Russia, che intimava di consegnare Mariupol. La vicepremier Iryna Vereshchuk ha risposto ai russi affermando che “la resa non è un’opzione”. Lo riporta il Kyiv Independent, spiegando che l’Ucraina “chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro”. In una lettera il ministero della Difesa russo sosteneva che avrebbe stabilito un corridoio umanitario solo se Mariupol si fosse arresa.
La Russia poche ore prima aveva lanciato un ultimatum “a tutte le formazioni militari ucraine a lasciare Mariupol oggi senza armi e munizioni. La procedura per lasciare la città è organizzata come segue. Tra le 10 e mezzogiorno, tutte le formazioni militari ucraine e i mercenari stranieri senza eccezioni, senza armi e munizioni, devono uscire utilizzando il percorso concordato con l’Ucraina”.