Kiev denuncia terrificanti crimini di guerra della Russia: donne stuprate e spinte al suicidio, deportazioni
Tragedia umanitaria a Mariupol: città distrutta, civili bombardati e assediati. Abbattuta scuola con 400 rifugiati
Terribili crimini di guerra quelli denunciati dalle autorità ucraine contro i russi. Rivelazioni che hanno shockato l’opinione pubblica mondiale e che ci riportano alle pagine più buie della storia del continente europeo.
In Ucraina donne stuprate, aggredite, uccise o spinte al suicidio: la denuncia delle parlamentari di Kiev
Domenica la vice premier ucraina, Olha Stefanishyna, ha accusato i soldati russi di aver stuprato e ucciso donne ucraine. “Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne. Donne ucraine noi rimarremo unite e prevarremo”, ha dichiarato a Sky News nel corso di un’intervista.
La stessa accusa è risuonata nelle parole di alcune parlamentari ucraine nel corso di una visita a Westminster (la sede del governo inglese). Secondo le esponenti dell’assemblea di Kiev, le donne in Ucraina sarebbero state vittime di stupri, impiccagioni e aggressioni. Alcune sarebbero state addirittura spinte al suicidio, sull’onda della disperazione.
Si tratta di accuse molto pesanti, alle quali però non è difficile credere, considerato il comportamento dei soldati russi al fronte, che più volte hanno dimostrato di essere indifferenti a commettere aggressioni ai danni dei civili, anche donne e bambini.
La tragedia umanitaria di Mariupol, sotto i bombardamenti anche alcune scuole nelle quali si erano rifugiati dei bambini
Mariupol, la città costiera dell’Ucraina attualmente in mano alla resistenza, e che non vuole saperne di cedere nonostante gli intensivi bombardamenti dell’esercito invasore, è stato il teatro dell’ennesima tragedia umanitaria, il bombardamento di una scuola nella quale avevano trovato riparo 400 civili.
Il teatro di Mariupol, distrutto dai bombardamenti russi.
A Mariupol i soldati di Mosca hanno distrutto il sistema di condutture per l’acqua, impedito ai convogli umanitari di raggiungere la popolazione affamata, danneggiato il sistema di comunicazioni, bombardato le scuole dove i bambini hanno trovato rifugio.
Il sindaco della città costiera: 4600 cittadini deportati da Mariupol e portati in Russia
Al New York Times inoltre, il primo cittadino della città costiera ha affermato che i russi starebbero deportando gli abitanti di Mariupol oltre il confine orientale della nazione, in Russia. Il totale dei deportati potrebbe ammontare a 4600 persone.
Si tratta di accuse alle quali Mosca non ha risposto, anche se potrebbero essere state indirettamente confermate dall’affermazione del Cremlino riguardo alla presunta volontà di alcuni civili di lasciare il Paese assediato e raggiungere la Russia