Come sta Berlusconi, le ultime notizie sulle condizioni di salute
L'ex premier dentro e fuori dal San Raffaele a causa delle conseguenze post-Covid; come sta? Le ultime notizie sulle condizioni di Berlusconi
Per i più informati, stavolta le vicende processuali non c’entrano. Il dentro e fuori dall’ospedale San Raffaele di Milano, insomma, non avrebbe, per Silvio Berlusconi, la funzione “strategica” di congelare i processi in cui è imputato. Varrebbe anche per l’udienza in programma presso il Tribunale di Siena in data 13 maggio, che quindi non avrebbe nulla a che fare con l’ennesimo ricovero di martedì.
Ma come sta davvero Silvio Berlusconi? Di notizie ne circolano ben poche. Bocche cucite anche da parte dello staff del nosocomio e dei parlamentari di Forza Italia. Il leader del centrodestra, che ha incarnato la storia d’Italia per circa un ventennio dal 1994, anno della celebre “discesa in campo”, ha compiuto 84 anni nel 2020.
E nonostante in pubblico sia riuscito sempre a trasmettere una certa energia, che abbia i suoi problemi, per di più aggravati dal Covid (avuto a settembre) è cosa nota.
Tutte le volte che Berlusconi è stato ricoverato dopo il Covid e perché
Gli ultimi aggiornamenti si sono avuti nella giornata dell’11 maggio. Nella mattina di martedì, intorno alle ore 7, l’ex presidente del Consiglio era di nuovo in ospedale per alcuni accertamenti post-Covid. Il ricovero arriva dopo dieci giorni passati nella villa di Arcore a partire dal primo maggio. In quella data, l’ex premier avrebbe, secondo alcuni retroscena, insistito per tornare alla propria abitazione. Nonostante il parere del medico di fiducia Alberto Zangrillo, che sarebbe stato contrario alle dimissioni, Berlusconi ha lasciato la stanza-suite al sesto piano del padiglione Diamante, al San Raffaele. Ad aspettarlo una camera attrezzata come una stanza di ospedale. Un fattore chiave, secondo chi è ben informato, a far cambiare idea a Zangrillo. Il cui benestare tuttavia non ha avuto effetti duraturi.
Il precedente ricovero aveva avuto la durata di 24 giorni: dal 6 aprile al 30 dello stesso mese, nel 2021. Il trasferimento era avvenuto in elicottero dalla casa francese della figlia Marina a Châteauneuf-Grasse (Valbonne, vicino Nizza). La corsa in volo dopo alcuni esami che avrebbero restituito valori anomali, e che avrebbero suggerito prudenza e un ricovero all’ex presidente.
Procedendo a ritroso, ci si ricorda che Berlusconi aveva già lasciato a marzo 2020 (per la precisione il 24 del mese) il San Raffaele, dopo tre giorni di accertamenti. Il ricovero preceduto da un’altra degenza per alcuni accertamenti presso il Centro Cardiologico del Principato di Monaco, stavolta a gennaio. “Il presidente Silvio Belusconi ha bisogno di un periodo di riposo domiciliare assoluto per 15 giorni”, aveva commentato Zangrillo, dopo aver incontrato l’ex premier proprio nella repubblica autonoma. Contestualmente, il medico ricercatore aveva fatto riferimento a “un problema cardiaco aritmologico”.
Nel 2016 Berlusconi era stato ricoverato a Cleveland, negli Stati Uniti, presso uno dei centri cardiologici più avanzati al mondo. In America era stato sottoposto a un intervento al cuore, al quale era seguita una lunga riabilitazione. Certo siamo molto più indietro, nel tempo, rispetto all’aggravamento del quadro clinico degli ultimi mesi e il dentro-fuori che ha scandito le cronache sull’ex Cavaliere durante lo stesso periodo. Però l’operazione al cuore c’entra con gli ultimi sviluppi sulla salute di Berlusconi.
In mezzo però c’è stato il Covid. Al quale il politico e imprenditore non è più positivo ma che ha avuto un impatto determinante sull’aggravamento delle condizioni di salute.
Come sta Berlusconi dopo il Covid: “Sono tra i primi cinque come forza del virus”
La notizia della positività di Berlusconi al Covid è arrivata il 2 settembre e ha anticipato la crescita rapidissima dei numeri del contagio in concomitanza con la seconda ondata. All’epoca, il fondatore di Forza Italia aveva 83 anni. E l’età è stata naturalmente un motivo di preoccupazione, insieme alle patologie pregresse alle quali avevano fatto riferimento i medici poco prima del ricovero.
“Sarò presente in campagna elettorale con interviste tv e sui giornali e secondo le limitazioni imposte dalla mia positività al Coronavirus. Purtroppo mi è successo anche questo ma continuo la battaglia”, queste le prime parole di Berlusconi dopo il tampone positivo, che si riferivano alle elezioni, al tempo imminenti, per il rinnovo del Senato, il referendum costituzionale confermativo sul taglio dei parlamentari, le regionali e le comunali. A rassicurare anche il medico di fiducia Alberto Zangrillo, che aveva detto: “Berlusconi è asintomatico”.
Nonostante l’intensa dialettica che aveva anticipato l’apertura delle urne, i messaggi di vicinanza erano arrivati non soltanto da amici imprenditori e personalità dello spettacolo, ma anche dall’intero arco parlamentare: compresi gli avversari di una vita. “Voglio fare a Silvio Berlusconi gli auguri di una pronta guarigione a nome di tutta la comunità dei democratici. Combatterà con forza anche questa battaglia. A presto!”, così Nicola Zingaretti, lo scorso autunno ancora segretario del Pd. “Un affettuoso abbraccio a Silvio Berlusconi con l’augurio di tornare presto in campo. Forza Presidente”, erano state invece le parole, consegnate a Twitter, di Matteo Renzi. Si erano poi espressi Lapo Elkann, Luigi Di Maio e Forza Italia, tra gli altri.
Le dimissioni sono arrivate il 14 settembre, dopo circa 10 giorni dal ricovero, che è avvenuto il 3 settembre, tra le rassicurazioni dello staff dei medici del San Raffaele e dello stesso Berlusconi. Tutti avevano parlato di sintomi blandi, di un ricovero precauzionale. Ma durante la degenza, la narrazione è cambiata drasticamente. Berlusconi, a cui era stato riscontrato un “blando coinvolgimento polmonare”, a detta di Zangrillo, parla così del decorso della sua malattia, intervenendo telefonicamente a un comizio del partito a Fenis, in Valle d’Aosta: “Sto lottando per uscire da questa infernale malattia, che è molto brutta. Pensate che qui al San Raffaele hanno fatto non so quante migliaia di esami e io sono uscito tra i primi cinque come forza del virus”.
A dieci giorni dal rientro presso la propria abitazione, Berlusconi è ancora positivo al Covid. La notizia è del 25 settembre e fa riferimento a condizioni di salute generalmente buone con l’eccezione dell’astenia (debolezza fisica) comunque tra i sintomi del post-Covid più diffusi. “I primi tre giorni sono stati difficilissimi da superare. Francamente non credevo di farcela…”, così ancora Berlusconi sul suo periodo di permanenza al San Raffaele nel periodo della positività al coronavirus.
Insomma non tutto è stato rose e fiori come inizialmente dichiarato.
Come sta adesso Berlusconi e perché ritorna continuamente in ospedale
Il Covid ha avuto un certo impatto su una condizione di salute non impeccabile. Berlusconi, come è noto ai notiziari, soffre di problemi immunitari. Ci sono poi i soliti problemi cardiaci, ai quali si è accennato poco sopra e che gli avevano richiesto di sottoporsi a un intervento negli Stati Uniti.
Dato il quadro generale, la polmonite bilaterale conseguenza dell’infezione da Covid ha avuto difficili ripercussioni. Ed è per questo che la cronaca degli ultimi mesi ha visto spuntare il nome di Berlusconi soprattutto nel momento del rientro nell’ospedale milanese, di cui l’ultimo l’11 maggio, e delle successive uscite.