Barcone di migranti si capovolge a Lampedusa, tra i dispersi anche tre bambini: la situazione
Un barcone carico di migranti partito dalla Libia è naufragato al largo di Lampedusa: sette superstiti, Guardia Costiera alla ricerca dei 21 dispersi
Ancora un naufragio al largo di Lampedusa, dove un barcone carico di migranti partito dalla Libia si è capovolto. Sette i superstiti del naufragio, mentre ci sono ancora 21 dispersi, fra cui tre bambini: Guardia Costiera al lavoro per recuperare le persone ancora in mare.
Il barcone naufragato a Lampedusa
Sarebbero partiti da Sabratah, in Libia, intorno alle ore 16 di domenica primo settembre, i migranti naufragati e ritrovati nella mattinata di oggi – mercoledì 4 settembre 2024 – al largo di Lampedusa, nelle acque territoriali italiane.
A quanto si apprende, il barcone carico di migranti sarebbe in realtà naufragato appena dopo un giorno di navigazione. Da quel momento, sette persone sono rimaste giorno e notte aggrappate alla barca rovesciata, fino a quando non sono stati ritrovati alla deriva dai marinai della Guardia Costiera.
Le sette persone ritrovate, tutte provenienti dalla Siria, hanno raccontato di quanto accaduto e delle 21 persone disperse dopo che la barca si è capovolta, tra le quali erano presenti anche tre bambini.
Le ricerche dei migranti dispersi
Dopo l’intervento della motovedetta Cp 324 della Guardia Costiera, che ha soccorso e messo in sicurezza i sette superstiti, sono iniziate le ricerche dei dispersi, tutti sudanesi e siriani, utilizzando diverse unità navali e un aereo Atr 42 della Guardia Costiera.
Secondo la ricostruzione dei superstiti, il naufragio sarebbe avvenuto a circa 10 miglia a sud-ovest di Lampedusa, motivo per il quale il Centro nazionale di coordinamento del Soccorso Marittimo della Guardia costiera di Roma ha allertato anche i centri di soccorso della Libia, di Malta e della Tunisia.
I sette superstiti, dopo essere sbarcati al molo Favaloro ed essere passati per le cure del personale medico del 118 e del poliambulatorio dell’isola, sono stati ascoltati dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Agrigento all’interno dell’hotspot di Lampedusa.
Il racconto del naufragio
Secondo le testimonianze rilasciate da superstiti, alcuni con i primi segni dell’ipotermia, il naufragio è avvenuto in acque territoriali libiche, ma non è chiaro se sia stato causato dalle difficili condizioni del mare o da una manovra errata del pilota.
Dopo il capovolgimento dell’imbarcazione, le sette persone sono rimaste per tre giorni e tre notti alla deriva: alcuni di loro aggrappati allo scafo, con il corpo immerso in acqua, altri invece sono riusciti a mettersi a cavallo del barcone.
Sull’argomento, come riportato da TgCom24, è intervenuto il sindaco di Lampedusa e Linosa, Filippo Mannino: “È necessario che l’Europa si occupi di quel che si parla da tanto tempo, ossia i canali umanitari per far viaggiare e arrivare in sicurezza queste persone, altrimenti si continueranno ad avere morti nel Mediterraneo”.