Barca di migranti si rovescia nel fiume Drina tra Serbia e Bosnia, almeno 11 morti tra cui un bimbo
Un barca con a bordo numerosi migranti si è ribaltata nel fiume Drina, al confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina: tragico bilancio
Ancora una tragedia con migranti come vittime. Questa volta però il teatro della disgrazia non è il mare Mediterraneo ma un fiume, il Drina, che per lunghi tratti segna il confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina. Almeno 11 persone sono morte dopo che una barca si è capovolta nel tentativo di attraversare il corso d’acqua.
- Barca di migranti si rovescia nel fiume Drina tra Serbia e Bosnia
- Almeno 11 morti
- I soccorsi
- La rotta balcanica
Barca di migranti si rovescia nel fiume Drina tra Serbia e Bosnia
L’incidente è avvenuto nella mattinata di ieri, giovedì 22 agosto, nel fiume Drina, nei pressi della città bosniaca di Bratunac.
Secondo quanto riporta Reuters, una barca con a bordo numerosi migranti si è ribaltata durante un attraversamento illegale della frontiera, dalla Serbia alla Bosnia Erzegovina.
Il naufragio sul fiume Drina al confine tra Serbia e Bosnia Erzegovina
Lanciato l’allarme, sul posto sono intervenute diverse squadre di soccorritori tra polizia di frontiera bosniaca e serba, vigili del fuoco e sommozzatori, che hanno tratto in salvo diverse persone.
Almeno 11 morti
I soccorritori hanno recuperato dal fiume Drina numerosi corpi, compreso quelli di un bimbo di nove mesi e di sua madre.
Secondo quanto riportano i media locali bosniaci, nella giornata di venerdì il bilancio delle vittime è salito a 11 morti.
Ancora non è chiaro con certezza quanto persone fossero a bordo dell’imbarcazione naufragata, ma secondo alcune stime sarebbero state circa una trentina.
I soccorsi
Il Commissariato serbo per i rifugiati ha affermato che le persone tratte in salvo sono 18, tra cui 10 minori, 6 dei quali non accompagnati.
Le autorità bosniache hanno fatto sapere di aver fornito rifugio a 15 sopravvissuti, la maggior parte dei quali di origine siriana.
La rotta balcanica
Da diversi anni la Serbia, che non fa parte dell’Unione Europea, è diventata uno dei principali punti di transito dei migranti che cercano di raggiungere i paesi dell’Europa occidentale.
Ogni anno migliaia di persone provenienti soprattutto dal Medio Oriente utilizzano la cosiddetta rotta balcanica che attraversa Turchia, Bulgaria, Macedonia del Nord e Serbia per raggiungere l’Europa.
Una via molto lunga e difficile, gli incidenti sono frequenti: secondo le stime dell’Organizzazione internazionale per le Migrazioni, dal 2014 ad oggi sono morte lungo la rotta balcanica almeno 484 persone.