Arrestato il medico di Matteo Messina Denaro: perché Alfonso Tumbarello è in carcere, le accuse dei pm
Il medico è accusato di falso ideologico e concorso esterno in associazione mafiosa per aver firmato 137 ricette a Messina Denaro sotto falsa identità
Alfonso Tumbarello, il medico che ha assistito l’ex capomafia Matteo Messina Denaro sotto l’identità di Andrea Bonafede, è stato arrestato dai carabinieri del Ros. Il professionista in pensione di Campobello di Mazara è accusato di aver firmato per anni le ricette che hanno consentito le cure all’ex boss di Castelvetrano durante la sua latitanza. Come riportato da Repubblica, i reati contestati al medico pneumologo sono concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico.
L’arresto
Nelle prime ore dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, Tumbarello sosteneva di essere stato ingannato da Andrea Bonafede, il geometra che aveva fornito l’identità all’ex latitante.
Secondo quanto scritto dal gip di Palermo, Alfredo Montalto, nell’ordinanza di custodia cautelare, il medico sapeva per chi erano in realtà le tante prescrizioni che hanno consentito all’ex capomafia di essere sottoposto all’intervento chirurgico a Mazara del Vallo nel 2020 e alle terapie oncologiche effettuate nella clinica Maddalena, dove è stato arrestato.
L’ordinanza del gip
Il giudice contesta al medico di “aver compilato e redatto numerosissimi falsi documentali a nome del suo assistito Bonafede Andrea, garantendo all’esponente di vertice dell’intera associazione Matteo Messina Denaro, durante la sua latitanza, l’assistenza sanitaria, l’accesso alle cure pubbliche ed un intero percorso terapeutico sotto falsa identità, con ciò consentendo all’associazione mafiosa di continuare a essere gestita, diretta e organizzata dal predetto Messina Denaro”.
“Tumbarello ha personalmente visitato il paziente Matteo Messina Denaro – scrive il gip, come riportato dal Corriere – raccolto l’anamnesi, indicatogli un percorso terapeutico, poi seguito con estrema attenzione, prescritto farmaci e analisi mediche, per patologie molto gravi, di cui effettivamente soffriva e soffre il boss, intestandole ad uno proprio assistito, che in realtà godeva di ottima salute”.
Stando alle indagini della procura, il medico 70enne ha firmato per l’ex boss 137 ricette. Nell’ambito di quest’ultima operazione dei Ros è stato portato in carcere anche un collaboratore del professionista, che si occupava di consegnare le ricette.
Le richieste della procura e l’arresto dell’altro Bonafede
Come ha scritto il procuratore aggiunto, Paolo Guido, nella richiesta di arresto di Tumbarello, “tutte le indagini ancora in pienissimo e frenetico svolgimento sulla ricostruzione delle fasi che hanno preceduto la cattura di Messina Denaro hanno innanzitutto offerto uno spaccato dell’assordante silenzio dell’intera comunità di Campobello di Mazara che – sottolinea il pm – evidentemente con diversi livelli di compiacenza omertosa, paura, o addirittura complicità, ha consentito impunemente al pericoloso stragista ricercato in tutto il mondo di affrontare almeno negli ultimi due anni cure mediche e delicatissimi interventi chirurgici in totale libertà”.
In manette è finito anche Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra che ha prestato l’identità all’ex latitante. A lui i pm contestano il favoreggiamento e la procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver favorito Cosa nostra.