Arrestato in Argentina il latitante delle Brigate Rosse Leonardo Bertulazzi, dovrà scontare 27 anni di carcere
Partecipò al sequestro di Pietro Costa l'ex delle Brigate Rosse arrestato in Argentina, Leonardo Bertulazzi. Era latitante del 1980
In seguito alla revoca, dalla parte delle autorità competenti, dello status di rifugiato e a fronte di una reiterazione della richiesta di estradizione, nella giornata di giovedì 29 agosto, Leonardo Bertulazzi è stato arrestato a Buenos Aires, in Argentina. L’uomo, latitante ex delle Brigate Rosse, è stato condannato per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata e, rientrato in Italia, dovrà scontare la pena di 27 anni di reclusione.
- Arrestato in Argentina Leonardo Bertulazzi
- 27 anni di carcere al latitante delle Brigate Rosse
- Il commento di Palazzo Chigi
Arrestato in Argentina Leonardo Bertulazzi
È stato arrestato, ai fini dell’estradizione, il brigatista Leonardo Bertulazzi, da decenni latitante in Argentina.
L’uomo fu arrestato per la prima volta nel 2002 dalla Polizia di Stato di Buenos Aires a seguito di un’indagine condotta dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione unitamente a Digos di Genova e Interpol.
Bertulazzi fu poi rilasciato qualche mese dopo e, in seguito, ottenne lo status di rifugiato dalle autorità argentine. Status oggi revocato.
La Polizia argentina ha eseguito la misura restrittiva in presenza dell’Intelligence italiana, di dirigenti e investigatori della polizia italiana, della Digos di Genova e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, presenti a Buenos Aires già da alcune settimane.
27 anni di carcere al latitante delle Brigate Rosse
Una volta estradato in Italia, Bertulazzi, latitante dal 1980, dovrà scontare la pena di 27 anni di reclusione per sequestro di persona, associazione sovversiva, banda armata ed altro.
Tra i delitti di cui il brigatista del gruppo di Genova si rese colpevole c’è anche il sequestro dell’ingegnere navale Pietro Costa, avvenuto nel gennaio 1997.
Il rapimento di Costa aveva il fine di estorcere denaro necessario alla sovvenzione dell’attività terroristica. 50 milioni di lire del riscatto vennero utilizzati per acquistare l’appartamento di via Montalcini 8 a Roma in cui fu tenuto prigioniero Aldo Moro durante il suo sequestro.
Il commento di Palazzo Chigi
“Giorgia Meloni esprime profondo apprezzamento alle Autorità argentine per aver eseguito l’arresto” si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi.
“L’arresto del latitante membro delle Brigate Rosse è stato reso possibile da un’intensa e proficua collaborazione tra le Autorità giudiziarie italiane, argentine e Interpol” si conclude il messaggio.