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Archie è morto, staccate le macchine al 12enne in coma da mesi: le parole della madre

Le macchine che tenevano in vita Archie Battersbee, 12enne inglese in coma da mesi, sono state spente e il ragazzo è morto: la reazione della madre

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Cristiano Bolla

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di cinema, televisione, nuovi media e spettacolo, scrive anche di cronaca e attualità. Laureato in Scienze e Tecnologie delle Arti e dello Spettacolo con Master in Drammaturgia e Sceneggiatura, ha lavorato per diverse produzioni prima di muovere i primi passi nelle redazioni di testate giornalistiche di Torino e Milano. Attualmente collabora anche con importanti riviste di settore.

È stata scritta la parola fine sulla vicenda di Archie Battersbee, il 12enne finito al centro dell’attenzione a causa della battaglia legale ingaggiata dai suoi genitori per non far staccare le macchine che lo tenevano in vita. Le prime parole della madre dopo la perdita del figlio.

Archie Battersbee è morto: la reazione della madre

Il 12enne britannico Archie Battersbee è morto: lo ha annunciato la stessa madre del ragazzo, Hollie Dance. Il bambino, in coma da 4 mesi, era ricoverato al Royal London Hospital, tenuto in vita solo dalle macchine.

I genitori, in tutto questo tempo, hanno tentato di ribaltare la sentenza dell’Alta Corte inglese che ha dichiarato irreversibile la sua condizione e ordinato quindi lo stop al supporto vitale. La lunga battaglia, però, non è servita a niente.

Archie Battersbee, ricoverato al Royal London Hospital

Alle 12.51 di oggi Archie ha smesso di vivere. La madre, ai cronisti fuori dal nosocomio londinese, ha detto: “Un ragazzo bellissimo. Abbiamo combattuto fino alla fine, sono orgogliosa di essere sua mamma“. La donna, inoltre, ha aggiunto: “Ho fatto tutto ciò che avevo promesso a mio figlio che avrei fatto per lui”.

La storia del bimbo di 12 anni finito in coma

La vicenda partita dal Southend-on-Sea, nell’Essex, ha catalizzato l’attenzione di tutta Europa a partire dallo scorso aprile. Il 7 del mese, il 12enne Archie è stato trovato privo di sensi in casa sua, con una corda stretta al collo, in cima a una rampa di scale. Il sospetto è che abbia tentato di partecipare ad una sfida lanciata online.

Inutili i tentativi di risvegliarlo: per i medici Archie è caduto in un coma irreversibile. Gli esperti hanno decretato uno stato di morte cerebrale e le autorità hanno quindi disposto che venissero spente le macchine che lo tenevano in vita, ma a quel punto i genitori si sono duramente opposti.

Dopo aver perso la battaglia legale con l’Alta Corte inglese, i due si sono rivolti alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, ma si è rivelato un altro doloroso buco nell’acqua: l’ECHR si è dichiarata incompetente in materia e ha rimandato tutto alla decisione delle autorità inglesi.

Respinto anche l’ultimo appello

Perse le speranze, Hollie Dance e il padre di Archie hanno quindi tentato un’ultima carta: si sono rivolti di nuovo all’Alta Corte per chiedere che il bambino venisse trasferito in un hospice più vicina a casa, una struttura nella quale potergli dire addio in pace.

I medici tuttavia hanno sconsigliato anche quest’ultimo trasporto e Archie Battersbee è così spirato proprio nel Royal London Hospital.

Sentirò per sempre quel bip” ha dichiarato tra lacrime e disperazione la madre.

Fonte foto: IPA

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