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Anna Bellisario morta dopo aver mangiato il tiramisù vegano, interdetti i produttori: cosa c'era nel dolce

La 20enne morì per choc anafilattico dopo aver mangiato un tiramisù che avrebbe dovuto essere vegano

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Marco Vitaloni

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista esperto di politica e con una passione per tecnologia e innovazione, scrive quotidianamente di cronaca e attualità. Marchigiano, studi in Comunicazione, collabora con diverse realtà editoriali locali e nazionali.

C’era del mascarpone nel tiramisù vegano mangiato lo scorso anno da Anna Bellisario, la ragazza di 20 anni allergica ai latticini morta per choc anafilattico alcuni giorno dopo aver consumato il dolce in un locale di Milano. Lo rivela la procura milanese dopo che il gip ha disposto l’interdizione dall’attività imprenditoriale delle due titolari del laboratorio dal quale uscì il tiramisù.

Anna Bellisario, mascarpone nel tiramisù

Anna Bellisario è morta probabilmente a causa della presenza di mascarpone in un tiramisù che invece doveva essere vegano. È questa la tesi della Procura di Milano che indaga sulla morte della 20enne deceduta il 5 febbraio scorso.

“La quantità di caseine riscontrata nel prodotto in questione indica che il mascarpone era presente nel preparato come ingrediente e non come semplice contaminante”, si legge in un comunicato della procura.

Sarebbe stata quindi la presenza del mascarpone nel dolce a scatenare lo choc anafilattico che portò alla morte della giovane, affetta da una grave allergia ai latticini.

Interdetti i produttori del tiramisù

Nella giornata di oggi, lunedì 15 gennaio, il gip del tribunale di Milano ha disposto, su richiesta della procura, la misura dell’interdizione dall’attività imprenditoriale della durata di un anno nei confronti delle titolari (madre e figlia) del laboratorio di pasticceria “Glg srl” dal quale uscì il tiramisù consumato dalla ragazza.

Nei mesi scorsi, nell’ambito dell’inchiesta per omicidio colposo, la procura aveva disposto analisi chimiche sul tiramisù, alla presenza anche dei consulenti degli indagati, da confrontare con un altro dolce vegano dello stesso lotto e un tiramisù prodotto dalla stessa azienda ma non vegano.

Gli accertamenti come detto hanno evidenziato la presenza di mascarpone nel tiramisù, portando la procura a richiedere la misura interdittiva per i produttori del dolce.

Le indagini

Secondo quanto scrive la procura milanese, le indagini fin da subito avrebbero evidenziato “molteplici criticità in ordine alle procedure produttive” del laboratorio, all’epoca fornitore del tiramisù vegano a oltre 60 ristoranti italiani.

Ad esempio, secondo l’accusa, alla Glg “preparavano i prodotti vegani e non vegani nello stesso ambiente, in contemporanea e sullo stesso tavolo”.

Gli inquirenti hanno escluso che il tiramisù potesse essere stato contaminato in seguito alla produzione, all’interno del ristorante, in quanto il vasetto del dolce era “perfettamente sigillato”.

Esclusa anche l’ipotesi che al ristorante siano stati erroneamente consegnati i tiramisù non vegani, “perché il dolce consumato dalla vittima, come si evince dalla fotografia scattata dalla stessa Anna e conservata sul suo cellulare, presentava il cosiddetto ‘doppio biscotto’, caratteristica esclusiva del dolce destinato ai consumatori vegani”.

Anna Bellisario morta per choc anafilattico dopo il tiramisù

Anna Bellisario si era sentita male la sera del 26 gennaio 2023, dopo essere stata a cena con il fidanzato in un ristorante vegano di corso Garibaldi, a Milano.

Per via della sua forte allergia, quando aveva ordinato il tiramisù la 20enne aveva controllato l’etichetta e chiesto ulteriori rassicurazioni sul fatto che non ci fossero tracce di latticini.

Ma già dopo i primi cucchiaini si era sentita male, era corsa in bagno per provare a vomitare ed era poi svenuta. Ad evitare il peggio non erano nemmeno serviti il cortisone e il farmaco anti-asma che portava sempre con sé.

Le sue condizioni erano apparse critiche fin da subito, la giovane era stata ricoverata in coma all’ospedale San Raffale, dove era deceduta il 5 febbraio 2023.

Fonte foto: ANSA/FB

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