Putin vuole creare uno "tsunami radioattivo" con il siluro Poseidon, l'intelligence Nato lancia l'allarme
Vladimir Putin sarebbe pronto a lanciare la bomba atomica utilizzando il sottomarino Belgorod e il siluro Poseidon, in grado di provocare tsunami
Vladimir Putin sembra intenzionato a non fare passi indietro sulla guerra in Ucraina. L’annessione delle quattro regioni alla Russia è vista come il prologo di una nuova fase del conflitto. E c’è il timore che ora Mosca possa ricorrere all’uso delle armi nucleari.
- Che cos'è il sottomarino Belgorod e perché spaventa gli analisti della Nato
- Vladimir Putin è pronto a lanciare la bomba atomica con il Poseidon?
- Perché è improbabile che la Russia attacchi le città dell'Occidente
Che cos’è il sottomarino Belgorod e perché spaventa gli analisti della Nato
Un’informativa dell’intelligence della Nato, trasmessa ai comandi atlantisti negli scorsi giorni e resa nota da Repubblica, confermerebbe le paure del blocco occidentale.
Nel documento si parlerebbe infatti dei movimenti del sottomarino Belgorod, l’unico mezzo della flotta russa in grado di lanciare testate nucleari.
Lungo 184 metri e largo 15, può navigare a circa 60 chilometri orari e con un’autonomia stimata di circa 4 mesi senza la necessità di tornare in superficie.
Vladimir Putin è pronto a lanciare la bomba atomica con il Poseidon?
Il Belgorod è diventato operativo a luglio, ed è stato avvistato in questi giorni nei mari artici. Secondo gli 007 europei e americani potrebbe essere in viaggio per completare una spaventosa missione.
Ovvero quella di testare per la prima volta il siluro Poseidon, che gli analisti chiamano “l’arma dell’Apocalisse“, come riporta Repubblica.
Il Poseidon è un siluro di 24 metri dotato di una testata nucleare da due megatoni in grado di viaggiare sotto le onde per oltre 10 mila chilometri ed esplodere in prossimità della costa provocando uno “tsunami radioattivo“.
Cioè un’onda in grado di cancellare intere metropoli e contaminare per decine di anni il suolo e l’acqua.
Perché è improbabile che la Russia attacchi le città dell’Occidente
C’è molto scetticismo da parte dei generali occidentali riguardo l’effettivo uso da parte di Vladimir Putin di quest’arma così avanzata e capace di sfuggire ai sistemi di controllo di tutti i Paesi del blocco Nato.
Alcune prove potrebbero essere state condotte diversi anni fa, ma il Cremlino non ha mai annunciato ufficialmente un test. E dunque è probabile che in passato le cose non siano andate come avrebbero dovuto.
Se i timori della Nato dovessero però rivelarsi fondati, Vladimir Putin potrebbe decidere di puntare a obiettivi diversi dall’Ucraina.
Improbabile che l’obiettivo sia una capitale europea o americana, considerando che un attacco diretto scatenerebbe una risposta immediata e altrettanto distruttiva che raderebbe al suolo Mosca e scatenerebbe la Terza Guerra Mondiale.
Piuttosto la Russia potrebbe creare danni a infrastrutture strategiche. Come è già successo, probabilmente, con il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, dai quali è fuoriuscita una nuvola di metano diretta sull’Italia, di cui vi abbiamo parlato qua.
Ciò che è certo che è che Vladimir Putin ha ancora molti assi nella manica da giocare, e non sembra intenzionato a firmare trattati di pace a breve. Solo il tempo svelerà i suoi veri piani bellici.