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Alex Marangon morto affogato nel Piave, l'ipotesi dell'ayahuasca e gli effetti allucinogeni: disposta autopsia

Alex Marangon è affogato nel fiume Piave? Quali sono le cause della morte? L'ipotesi degli effetti dell'ayahuasca, una pianta allucinogena

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Luca Mastinu

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, scrive di cronaca nera e attualità. Muove i primi passi nel fact checking per poi appassionarsi al mondo dell'informazione. Collabora con altre testate e siti web, esperto di musica.

Le circostanze che hanno portato alla morte di Alex Marangon sono ancora un mistero, e le risposte potrebbero arrivare dall’autopsia disposta dalla Procura di Treviso. Il barman 25enne avrebbe accusato un malore mentre nuotava nel Piave, per questo è affogato. Secondo le prime indiscrezioni, nel corso della due giorni di incontro spirituale Marangon potrebbe aver assunto dell’ayahuasca, una sostanza allucinogena. Le indagini continuano.

L’ipotesi dell’ayahuasca

Per due giorni Alex Marangon ha partecipato a un raduno spiritual-musicale presso l’abbazia Santa Bona di Vidor, in provincia di Treviso. In quel contesto, il 25enne potrebbe aver assunto ayahuasca come gli altri partecipanti, e la sostanza potrebbe essere la causa del malore che lo ha sottratto alla vita, facendolo affogare nel Piave.

Per il momento si tratta di ipotesi. La Procura di Treviso, infatti, ha aperto un fascicolo senza indagati per poter disporre l’autopsia sul corpo del 25enne. Durante l’esame sarà possibile effettuare dei test tossicologici per escludere o confermare l’assunzione di stupefacenti prima di morire.

Come riporta ‘Repubblica’, alcuni partecipanti agli incontri presso l’abbazia di Vidor avrebbero riferito ad alcuni amici che alla base delle giornate spiritual-musicali ci sarebbe stata l’assunzione dell’ayahuasca, una pianta considerata sacra nell’America del Sud ma illegale in Italia.

Probabilmente Alex Marangon si è sentito male mentre si trovava all’interno dell’abbazia, quindi avrebbe lasciato il raduno in piena notte per poi dirigersi verso il Piave, dove poi ha incontrato la morte. Il malore è stato provocato dall’allucinogeno?

La pianta degli sciamani

L’ayahuasca è una pianta rampicante che si assume come infuso nel contesto di alcuni rituali organizzati da sciamani, ai quali è richiesta una certa competenza nel suo trattamento. Ciò avviene prevalentemente nel Sud America e in Italia, come già detto, l’ayahuasca è considerata illegale.

Lo scopo dell’assunzione dell’infuso è connettere gli sciamani ai partecipanti, un rituale che dovrebbe curare malattie ed estinguere stati d’animo negativi.

Purtroppo, da qualche anno è sempre più presente sia in Sud America che nel resto del mondo una percentuale di finti sciamani che conducono rituali analoghi ma senza le specifiche competenze per trattare e somministrare l’ayahuasca. Trattandosi di una pianta allucinogena, quindi, gli effetti sul corpo e sulla percezione potrebbero essere letali.

La morte di Alex Marangon

Alex Marangon è scomparso nella notte tra il 29 e il 30 giugno a Vidor, nel Trevigiano. Prima di far perdere le sue tracce, il 25enne stava partecipando a un incontro spirituale presso l’abbazia di Santa Bona. In quel contesto avrebbe cominciato ad agitarsi, per questo avrebbe deciso di scappare verso i boschi che circondano l’abbazia. I responsabili della sicurezza che sorvegliavano gli ingressi avrebbero tentato di fermarlo, ma Alex sarebbe riuscito a divincolarsi.

Ciò sarebbe avvenuto intorno alle 2:30 del mattino, come riferito dagli altri partecipanti. Nel parcheggio dell’abbazia, il barman ha lascato i documenti e la sua auto, comprese le chiavi e il telefono cellulare. Il 2 luglio è arrivato il triste epilogo: il corpo senza vita di Alex Marangon è stato rinvenuto su un isolotto del fiume Piave nel territorio di Ciano del Montello, frazione di Crocetta del Montello, sempre in provincia di Treviso.

La mattina del 3 luglio sul corpo del giovane è stata condotta un’ispezione durante la quale sono state rilevate varie contusioni, un’ecchimosi ad un occhio e una ferita su un fianco che per il momento è stata attribuita al morso di un animale. Le lesioni che mappano il corpo del 25enne potrebbero essere dovute all’impatto contro massi e rovi avvenuto nel corso del trascinamento della corrente del fiume.

L’autopsia farà chiarezza. Gli inquirenti suppongono che Alex Maragon possa essere fuggito dall’incontro in preda alle allucinazioni, e nel suo stato confusionale si sia ferito nel corso della fuga e dunque sia precipitato nel fiume.

Lutto cittadino a Marcon, parla il sindaco

Il sindaco di Marcon (Venezia), il piccolo comune nel quale viveva Alex Marangon, ha dichiarato che nel giorno in cui si terrà il funerale del giovane sarà lutto cittadino.

Sui social, Matteo Romanello ha scritto:

Alex era un giovane come tanti di Marcon.
Alex era il figlio di noi tutti, e tutti noi potevamo essere padri e madri di Alex.
Per come si è sviluppata la vicenda, pregavo affinché si trattasse di un allontanamento volontario. O almeno ci speravo.
Ora è il tempo del silenzio e della ricerca delle risposte.
Risposte doverose per la memoria di Alex, della sua famiglia e delle persone che gli volevano bene.
Ora è l’ora della verità, e chiunque sappia qualcosa di cosa sia successo quella sera, ha il dovere e l’obbligo morale di parlare.
Riposa in pace, Alex.

Fonte foto: Facebook - Alex Marangon / iStock

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