Alex Cotoia assolto per l'omicidio del padre, la madre in lacrime: "Senza di lui sarei morta"
Dopo cinque anni e quattro processi, Alex Cotoia è stato assolto per l'omicidio del padre, Giuseppe Pompa: le parole della madre dopo l'assoluzione
Dopo quattro processi e una condanna, Alex Cotoia, il giovane che a soli 18 anni aveva ucciso il padre Giuseppe Pompa nel 2020, è stato assolto. La Corte ha stabilito che l’omicidio rientra nella legittima difesa. Alla lettura della sentenza, la madre di Alex, Maria Cotoia, è scoppiata in lacrime: “Senza di lui sarei morta”, ha dichiarato.
- Alex Cotoia, le lacrime della madre Maria dopo la sentenza
- Le dichiarazioni di Cotoia: "Voglio normalità"
- Le accuse della Procura: "Ferocia inaudita"
Alex Cotoia, le lacrime della madre Maria dopo la sentenza
Maria Cotoia, commossa dopo la sentenza, è scoppiata in lacrime dopo l’assoluzione del figlio, Alex Cotoia.
“Ringrazio i giudici di aver capito che sarei stata l’ennesima vittima di un femminicidio, se Alex non mi avesse salvata”, ha dichiarato al quotidiano La Stampa, nella sua edizione cartacea del 14 gennaio.
Alex Cotoia nell’aula della corte di assise d’Appello di Torino
La donna ha inoltre rivelato di aver vissuto con il cuore colmo di angoscia durante i lunghi anni di processo.
Dopo cinque anni di battaglie legali, la donna augura ad Alex, il figlio che le ha salvato la vita, di ritrovare la serenità.
Le dichiarazioni di Cotoia: “Voglio normalità”
Anche Alex Cotoia ha parlato di serenità al termine del processo, esprimendo il desiderio di lasciarsi alle spalle questi cinque anni e di ricominciare.
“Vorrei soltanto un po’ di serenità. Pensare con calma se proseguire gli studi. Trovare qualcosa che possa fare con passione”, ha detto, secondo quanto riportato ancora da La Stampa.
Nonostante l’assoluzione, il 22enne è apparso visibilmente provato e ha accolto la decisione della Corte con compostezza, senza alcun segno di euforia. La sua calma riflette il peso di anni trascorsi tra accuse e battaglie legali: non ha accennato neppure a un sorriso.
Le accuse della Procura: “Ferocia inaudita”
La Procura Generale ha annunciato l’intenzione di ricorrere in Cassazione: l’accusa sostiene che l’omicidio sia stato commesso con una “ferocia inaudita”.
“Ha usato sei lame e ha inflitto al padre 34 coltellate,” ha ricordato Giancarlo Avenati Bassi, avvocato generale della Corte d’Appello di Torino.
Per l’accusa, non si tratterebbe di un primo ricorso. In primo grado, Alex Cotoia era già stato assolto per legittima difesa, ma il Procuratore Generale Alessandro Aghemo aveva fatto appello, ottenendo una condanna a sei anni di reclusione dalla Corte d’Appello.