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Alberto Genovese di nuovo a processo con rito abbreviato: è già stato condannato, ma ci sono altre accuse

Nuove accuse per Alberto Genovese; avrebbe abusato di altre due ragazze. Interrogato l'amico Leali: "Durante i party consumo di gruppo di cocaina"

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Vincenzo Corrado

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Negli ultimi 16 anni ha ricoperto i ruoli di redattore, caposervizio e caporedattore per diverse testate locali e nazionali occupandosi di cronaca, cultura e sport. Attualmente direttore di una rivista di racconto sportivo

Alberto Genovese di nuovo a processo. Per l’ex imprenditore, già condannato a 6 anni e 11 mesi per aver drogato e violentato due ragazze, le nuove accuse riguardano le presunte violenze su altre due giovani. La richiesta è stata formulata nel secondo processo abbreviato che lo vede imputato per abusi sessuali.

Alberto Genovese, nuove accuse e processo con rito abbreviato

Per Genovese, i pubblici ministeri di Milano Rosaria Stagnaro e Paolo Filippini hanno chiesto un’altra condanna, questa volta a 3 anni e 4 mesi e 20 giorni in continuazione con la precedente.

Secondo l’accusa, il modus operandi sarebbe stato lo stesso che ha portato alla prima pena: le donne sarebbero state rese incoscienti somministrando loro un mix di droghe.

L’arrivo di Alberto Genovese in tribunale a Milano

Non solo. Genovese è accusato anche di altri due reati, intralcio alla giustizia e detenzione di materiale pedopornografico. La sentenza è attesa nei prossimi mesi.

L’interrogatorio del dj amico dell’imprenditore condannato

Oggi, 17 maggio, Daniele Leali, ex dj e amico dell’imprenditore di start up digitali, è stato interrogato in merito ai party privati in cui sarebbero avvenute le violenze sulle ragazze.

Leali ha spiegato di non aver mai spacciato droga, in particolare cocaina, durante i festini, ma ha ammesso che ci sarebbe stato in quelle occasioni solo un consumo di gruppo di sostanze stupefacenti. Qualche volta la cocaina sarebbe stata portata da lui, ma solo come compensazione, perché l’imprenditore lo pagava per suonare in quelle nottate.

Nel corso dell’interrogatorio, inoltre, Leali ha spiegato che mai avrebbe offerto 8mila euro a una delle ragazze violentate affinché ritrattasse le accuse che hanno portato all’arresto di Genovese a fine 2020.

L’ex dj ha dichiarato di essersi limitato a mettere in contatto la ragazza con gli avvocati di lui.

“Nessuna pressione sulla ragazza per farle ritirare le accuse”

“Con il nostro intervento difensivo – ha spiegato all’Ansa l’avvocato di Leali,  Sabino Di Sibio – proveremo che non sono dimostrate le condotte contestate al mio assistito, che non ci sono né l’intralcio alla giustizia né lo spaccio”.

Secondo Di Sibio, “esiste anche una testimonianza di una persona vicina alla ragazza” da cui risulterebbe evidente che Leali non avrebbe fatto pressione perché la giovane ritirasse le accuse nei confronti di Genovese.

Per il legale la presunta offerta di 8mila euro non sarebbe quindi mai stata avanzata e l’ex musicista si sarebbe soltanto proposto come una sorta di intermediario tra la 18enne e gli avvocati dell’amico imprenditore.

Fonte foto: ANSA

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