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Al Green Pass globale dell'Oms aderirà anche l'Italia? L'annuncio del Governo, cos'è e come funziona

Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha precisato che il nostro Paese non ha intenzione di aderire al Green Pass globale lanciato dall'Oms

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Alberto Cantoni

GIORNALISTA

Giornalista professionista. Scrive di cronaca e attualità, ma le passioni più grandi sono la tecnologia e l’innovazione. Dopo una laurea in Comunicazione e un master in Giornalismo muove i primi passi nelle redazioni di alcune testate nazionali tra Milano e Roma. Attualmente collabora con diverse realtà editoriali.

L’Italia non aderirà al Green Pass globale dell’Oms. Lo ha riferito il ministro della Salute, Orazio Schillaci, riferendosi al progetto di un certificato sanitario internazionale lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità insieme all’Unione europea. Il Governo (che finora non si era espresso a riguardo) è intervenuto dopo l’approvazione del decreto Pnrr della scorsa settimana, in cui compare un riferimento a questo progetto.

Cosa è il Green Pass globale dell’Oms

Il Green Pass globale è una sorta di libretto sanitario elettronico, come quello fornito dalle Asl, ma verificabile e accettato in tutto il mondo.

Si tratta di un’estensione e digitalizzazione della cosiddetta Carta gialla, necessaria per verificare l’avvenuta vaccinazione contro alcune malattie pericolose e richiesto per l’ingresso in determinati paesi, come spiegato da Rai News.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il question time alla Camera dei Deputati del 28 febbraio 2024

È una specie di passaporto sanitario, nato nel 1933 in Olanda e adottato dall’Oms nel 1951.

Lo strumento non mette a rischio, come ha assicurato l’Organizzazione, la privacy e i dati sanitari personali.

Gli obiettivi del progetto

Il Pass rientra nella strategia digitale dell’Oms (presentata nel 2020): l’obiettivo è assicurare migliori trattamenti sanitari in tutto il mondo grazie alle nuove tecniche di telemedicina in un quadro di ampliamento della sicurezza sanitaria globale. Consentendo, parallelamente, la cura dei pazienti a distanza, anche in contesti difficili e di isolamento.

Lo scambio e la circolazione delle informazioni consentirà la creazione di una banca dati globale al servizio della ricerca scientifica.

Ciò permetterà l’integrazione con altri sistemi e registri per sviluppare nuove cure, nuove politiche sanitarie basate sulle esigenze delle persone e usare l’intelligenza artificiale per accelerare la ricerca.

Le parole del ministro Orazio Schillaci

“In seguito dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto-legge del 26 febbraio, ritengo utile precisare che il Governo non ha alcuna intenzione di aderire al cosiddetto ‘green pass globale’ dell’Oms”, ha dichiarato il ministro Schillaci.

“In sede di conversione del decreto-legge – ha proseguito -, verrà presentato un emendamento per riformulare il testo e ricondurre la norma agli obiettivi Pnrr in tema di salute, a partire dalla piena operatività del fascicolo sanitario elettronico”.

Marcia indietro, quindi: il riferimento verrà cancellato. Si tratterebbe insomma di un semplice errore nella stesura del decreto che il Cdm ha approvato alcuni giorni fa.

Fonte foto: GettyImages

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