Zaia contro negazionisti si smarca dalla Lega: "Lottiamo coi giovani". Ma per Salvini sono "cretini e vandali"
La visione del tutto diversa tra Luca Zaia e Matteo Salvini all'interno della Lega sull'emergenza climatica: dall'accusa ai negazionisti agli insulti
Smarcato. Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto, è l’altra faccia della Lega. Rispetto a Matteo Salvini e al resto del partito sembra avere convinzioni e idee diverse. Dà l’idea di sposare battaglie non propriamente sue, ma che comunque trova giuste. Non ultima, quella che ha portato la sua corregionale, Gloria, a ricevere il farmaco proprio dal Veneto, la prima in Italia, per morire attraverso la pratica del suicidio assistito. E dopo due giorni di piena emergenza climatica, con le trombe d’aria al Nord e gli incendi al Sud, il governatore ha detto la sua contro i negazionisti.
- Cosa ha detto Luca Zaia sui negazionisti dell'emergenza climatica
- Le parole di Salvini contro gli attivisti
- La proposta anti-piromani di Salvini
Cosa ha detto Luca Zaia sui negazionisti dell’emergenza climatica
In un’intervista concessa a La Repubblica, il governatore Zaia si è scagliato contro i negazionisti, colpevoli di ridimensionare il cambiamento climatico: “Non abbiamo rispettato l’ambiente”, ha detto commentando gli eventi atmosferici estremi che hanno colpito anche il suo Veneto.
“Questo problema tocca da vicino il nostro modello sociale ed economico. Se cadono grandinate come quelle di questi giorni, se ti va bene ti rovinano una macchina, ma se ti va peggio ti compromettono un’attività economica. Oppure finisci in ospedale“, ha aggiunto.
Poi ha confessato che “il negazionismo mi fa paura perché si rischia di generare alibi. Non possiamo far finta di nulla. Al di là dello scontro ideologico, servono soluzioni”.
In sostanza, serve un fronte comune con i ragazzi che manifestano: “Serve un investimento culturale, anzitutto. Puntare ancora più forte sulla transizione energetica. Per vincere questa sfida serve un movimento ampio, che vada oltre gli steccati politici. Non possiamo lasciare soli i ragazzi a combattere per l’ambiente“.
Greta Thunberg “non è condivisibile per il suo approccio. Ma sui cambiamenti climatici dobbiamo creare una no fly zone, un posto dove non scontrarsi, dove si possa collaborare senza posizioni precostituite”.
Le parole di Salvini contro gli attivisti
Un modo di pensare decisamente diverso da quello del leader del suo partito, Matteo Salvini, e che lo rende uno dei governatori più apprezzati in Italia.
Il segretario della Lega, infatti, negli ultimi anni ha definito gli attivisti – soprattutto quelli che hanno colpito edifici storici come il teatro Alla Scala di Milano o opere d’arte – dei “cretini”.
Ha accusato di “vandalismo” chi ha bloccato strade, da punire “con i miei decreti sicurezza“.
Dopo la protesta degli attivisti di Ultima Generazione al Senato, Salvini li aveva definiti “patetici con molto tempo libero“, invitandoli ad andare a spalare il fango in Emilia-Romagna appena colpita dall’alluvione.
La proposta anti-piromani di Salvini
Nel frattempo, mercoledì 26 luglio la Lega ha reso noto che Matteo Salvini e il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari, stanno lavorando non solo al rafforzamento dei droni per controllare il territorio e individuare più facilmente i piromani, sul modello di quanto sta già avvenendo in Calabria, ma anche a una proposta per inasprire le pene per i piromani.
Di fatto, l’idea è di introdurre una aggravante per chi provoca incendi per ottenere vantaggi economici dal fatto.
Attualmente, l’incendio doloso boschivo è punito dall’articolo 423 bis del codice penale che prevede una pena da 4 a 10 anni di reclusione.