Willy, il padre di Pincarelli: "Con amici sempre fumati e bevuti"

Uno degli indagati per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne massacrato di botte a Colleferro una settimana fa, è Mario Pincarelli, coetaneo della vittima. Lui, insieme a Marco e Gabriele Bianchi, al momento si trova in carcere. A parlare della vicenda che lo vede protagonista è il padre, Stefano: “Da ragazzo ho avuto anche io qualche problema, ma poi quando mi sono fatto una famiglia basta. Oggi ho 57 anni, è tutto alle spalle. Ma Mario non c’entra con i miei problemi“, ha dichiarato all’Adnkronos.

Stando alle parole di Stefano Pincarelli, il figlio “Mario è stato coinvolto nella rissa con Belleggia e se ne stavano andando, era finito tutto. Due ragazzi che erano lì hanno chiamato i Bianchi chiedendogli di intervenire. Se non avessero fatto quella telefonata tutto questo non sarebbe successo“.

Willy, il padre di Mario Pincarelli: “Non si era accorto che fosse morto”

Il padre ha sottolineato come “Mario nemmeno se n’era accorto che quel ragazzo fosse morto. Quella notte è tornato a casa, ma non ci si capisce niente: stanno sempre bevuti, fumati quando rientrano. Ma stava bene, pulito, preciso quella notte”.

Ad accompagnarlo a casa sarebbe stato “un amico che oggi è andato a testimoniare, non è tornato coi Bianchi“.

Stefano Pincarelli è convinto che suo figlio non abbia capito la gravità della sua situazione, che non abbia visto il corpo di Willy a terra: “Se si fosse reso conto di quanto era successo non si sarebbe costituito: era rimasto agli schiaffi, alla rissa, ma del ragazzo per terra non se ne parlava. I testimoni lo diranno. Lui quella sera urlava agli altri di smetterla. Quando fai la scazzottata poi finisce lì, Mario non è uno sanguinario che insiste. Solo si fa rispettare, sa il fatto suo”.

Willy, il padre di Pincarelli: “Mario è un ragazzo affettuoso”

Secondo Stefano Pincarelli, suo figlio Mario “è un ragazzo affettuoso, quando vede qualcuno in difficoltà deve difenderlo, è fatto così: ed è per questo che è successo tutto”.

La ricostruzione del padre di uno degli arrestati è che “quel sabato sera è uscito, è tornato a casa intorno alle 4,30 di domenica. Io ero sveglio, mi ha salutato e mi ha detto che sarebbe andato a dormire da alcune amiche. Ma un genitore come sa dove va un figlio o cosa fa? È stato un mio amico a dirmi, poco più tardi, cosa era successo. Mia moglie non sapeva nulla. Per noi è come se avessero ucciso nostro figlio“.