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Variante indiana, la drammatica previsione di Pregliasco: quando arriverà in Italia

L'esperto prevede che la nuova sottovariante già apparsa con diversi casi nel mondo possa arrivare rapidamente in Italia

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Dal Governo viene escluso il rischio di dover fare ricorso nuovamente alle misure restrittive per fronteggiare la nuova ondata di casi, ma, mentre Omicron 5 traina da settimane il nuovo aumento dei contagi, sulla pandemia fa capolino una nuova sottovariante che potrebbe essere ancora più contagiosa. Si tratta del lignaggio del Sars-CoV-2 segnalato in India agli inizi di giugno, Omicron BA.2.75,  che si sta già diffondendo nel mondo per prendere il posto della versione attualmente predominante del coronavirus. Lo spiega all’Adnkronos il virologo Fabrizio Pregliasco.

La previsione di Pregliasco

Secondo il docente di Igiene all’università Statale di Milano la nuova sottovariante “si sta già vedendo in giro per il mondo, per esempio in Oceania e in Inghilterra, quindi l’arrivo anche da noi in Italia potrebbe essere molto rapido“.

Per questo l’esperto prevede “un’altra ondulazione nell’ambito di quell’andamento che ho descritto più volte come un susseguirsi di discese e risalite”.

Secondo Pregliasco l’emergere di questa ulteriore versione del Sars-CoV-2 dimostra come il coronavirus stia seguendo “un andamento endemico, ma non tranquillo. Questo virus non è una presenza ‘banale’“, avverte.

Restano comunque “ancora da capire le caratteristiche della malattia che provoca. È però un’ulteriore conferma dell’evoluzione di Sars-CoV-2″ spiega il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi.

Il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi, Fabrizio Pregliasco

Il parere degli esperti: la cautela di Ciccozzi

Sulla rapida diffusione della nuova sottovariante segnalata in India in generale gli esperti frenano gli allarmismi perché, come sottolinea l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, “non ci sono ancora dati scientifici che ci dimostrano una maggiore contagiosità rispetto a Omicron 5.”

“Noi la stiamo già studiando ma è presto per azzardare una conclusione. Visto che i dati sono scarsi, eviterei di fare confusione e generare allarmismo in una situazione già delicata” sottolinea il responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma.

“Non abbiamo un calcolo dei potenziali di membrana di questa sottovariante – aggiunge il professore – che potrebbe essere più contagiosa ma da qui a dire che è già 5 volte più contagiosa ce ne passa. E sulla letalità non c’è proprio nessun dato. Quindi stiamo calmi, studiamo e cerchiamo di capire. Può essere una cosa importante o può essere come la Omicron 3 che è apparsa e scomparsa“.

Il parere degli esperti: l’allerta di Bassetti e Ricciardi

Tra gli esperti c’è però chi ritiene che l’apparizione di questo nuovo sottolignaggio in India si possa già considerare un fattore di rischio ulteriore per la ripresa della pandemia. “Sembra l’inizio di un nuovo problema perché il numero di mutazioni che colpiscono questa nuova variante” del coronavirus “è impressionante” dice Matteo Bassetti, direttore Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova.

“È un virus molto mutato e questo porterà a un aumento importante della contagiosità e non è un fatto positivo perché vorrà dire avere indice R0 che rischia di essere oltre 20 – è l’analisi dell’esperto – Potrebbe essere più contagioso del virus respiratorio più pericoloso. Però è difficile prevedere a tavolino, in laboratorio e sulla base di questi dati, la pericolosità di Ba.2.75″.

“Le 45 mutazioni in comune con la Ba.2 e poi altre 15 diverse, quindi circa 60 in totale, fanno pensare che possa essere in grado di eludere le difese immunitarie dei vaccini e quelle naturali. Ma fino ad oggi tutte le mutazioni delle varianti non hanno dato forme più gravi di Covid” aggiunge Bassetti.

Sulla stessa linea dell’infettivologo di Genova anche il consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi: “I dati che arrivano dall’India sulla nuova variante covid BA.2.75 non sono incoraggianti perché descrivono una mutazione in cui c’è una modifica strutturale della proteina Spike. E si tratterebbe di una variante ancora più contagiosa”.

“Dovremmo capire se questa variante ha i presupposti per diventare dominante, per diffondersi. I primi dati sicuramente ci preoccupano, ma per ora serve una fase di osservazione”, dice il docente di Igiene che sottolinea come la circolazione di nuove sottovarianti sia la conseguenza inevitabile dell’abbandono delle misure di prevenzione.

Fonte foto: ANSA

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