Vaccino Astrazeneca: chi può farlo? La nota polemica dell'Ema
L'Agenzia Europea del Farmaco fa chiarezza sul rapporto tra rischi e benefici del vaccino Astrazeneca con un tweet polemico
L’Ema, cioè l’Agenzia Europea del Farmaco, ha battuto un tweet polemico sul vaccino Astrazeneca, che in Italia una recente circolare del ministero della Salute ha indicato in via esclusiva per i pazienti di età superiore ai 60 anni. Dopo giorni di polemiche sul rapporto rischi/benefici del vaccino, è intervenuta l’Ema a far chiarezza.
Su ‘Twitter’, l’Agenzia Europea del Farmaco ha scritto: “La disinformazione sta correndo oggi. Questa è la situazione: il rapporto rischi/benefici di AstraZeneca è positivo e resta autorizzato per tutta la popolazione“.
In precedenza, nel corso di un’intervista a ‘La Stampa’, il presidente della task force sui vaccini dell’Ema, Marco Cavaleri, aveva già fatto il punto sul vaccino Astrazeneca.
Queste le sue parole: “Gli incidenti sono stati rarissimi e dopo la prima dose. Vietare Astrazeneca anche agli over 60 è un’opzione che molti Paesi, come Francia e Germania, considerano alla luce della maggiore disponibilità dei vaccini a mRna”.
Cavaleri ha anche sottolineato che, a fine marzo, “Avevamo visto una probabile rarissima associazione tra Astrazeneca e le trombosi, ma la nostra posizione era ed è che in un contesto pandemico il rapporto rischi-benefici resta favorevole per tutte le età“.
Caso Astrazeneca e campagna vaccinale: la decisione dell’Italia
La decisione italiana di fermare le somministrazioni di vaccino Astrazeneca per tutte le persone al di sotto di 60 anni di età, incluse quelle che avevano già ricevuto la prima dose, ha portato a una ridefinizione dello sviluppo della campagna vaccinale anti Covid in Italia, aprendo le porte alla vaccinazione eterologa tra prima e seconda dose.
Nelle scorse ore, il ministro della Salute Roberto Speranza ha tranquillizzato tutti sul mix di vaccini tra le due dosi: “Per quanto riguarda la vaccinazione eterologa, ci sono studi incoraggianti che indicano una risposta addirittura migliore. Come sempre, dobbiamo affidarci ai nostri scienziati”.
La gestione della campagna vaccinale anti Covid da parte del governo, però, ha attirato diverse critiche.
Silvio Garattini, presidente dell’Istituto di ricerce farmacologiche Mario Negri di Milano, ha dichiarato a ‘La Stampa’: “Ci sono stati due errori gravi e ripetuti nella gestione italiana della pandemia”, cioè la “mancanza di una comunicazione scientifica governativa e l’aver abdicato al criterio di età e di fragilità nella campagna vaccinale”.