Uova Vanzelli ritirate dai supermercati per sospetta contaminazione biologica: quali sono i lotti richiamati
Con tre note di richiamo il Ministero ha fatto sapere che le uova Vanzelli sono state ritirate dai supermercati per precauzione per possibile contaminazione microbiologica
Problemi ad alcuni lotti di uova, ritirate dai supermercati dopo la nota del ministero della Salute per sospetta contaminazione biologica. Si tratta delle uova di marca Vanzelli, azienda agricola di Sant’Angelo di Piove, in provincia di Padova.
- Uova ritirate per contaminazione biologica
- I lotti interessati dal ritiro
- L'avvertenza per le uova
- Il controllo del Ministero della Salute
Uova ritirate per contaminazione biologica
Con nota di richiamo del 21 giugno, il Ministero della Salute ha fatto sapere di possibili problemi alle uova dell’azienda agricola Vanzelli Gino, prodotto commercializzato in diversi supermercati.
Secondo quanto riportato nelle note di richiamo, le uova sarebbero state segnalate per “sospetta contaminazione microbiologica”.
Non è stato reso noto il tipo di problema, ma con il richiamo il Ministero cerca di mettere una pezza a qualsiasi tipo di rischio.
I lotti interessati dal ritiro
A essere interessati dal ritiro sono tre formati delle uova Vanzelli.
- Confezione uova da 6, con scadenza dal 15/07/2024 al 19/07/2024;
- Confezione uova da 10, con scadenza dal 15/07/2024 al 19/07/2024;
- Confezione uova da 30 da 1600g, con scadenza dal 15/07/2024 al 19/07/2024.
Il marchio di identificazione dello stabilimento è IT R8834 CE riferito all’Azienda Agricola Vanzelli Gino con sede in via dei Kennedy 59 a Sant’Angelo di Piove, in provincia di Padova.
L’avvertenza per le uova
Per tutte e tre i ritiri, le note di richiamo riportano la stessa avvertenza.
“I clienti che avessero acquistato tale prodotto sono pregati di non consumarlo“.
Il controllo del Ministero della Salute
Quello della sicurezza alimentare è un aspetto che è messo al primo posto dal Ministero della Salute che vigila come meglio può sulla qualità dei prodotti venduti nei supermercati.
Un meccanismo che è possibile grazie agli operatori del settore alimentare (OSA) che hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti da essi posti in commercio e a ritirare un prodotto dal mercato nel caso in cui non fosse in linea.
In aggiunta al ritiro, qualora il prodotto fosse già stato venduto al consumatore, l’OSA deve provvedere al richiamo, cioè deve informare i consumatori sui prodotti a rischio, anche mediante cartellonistica da apporre nei punti vendita, e a pubblicare il richiamo nella specifica area del portale del Ministero della Salute.