Uomo d'affari anti-Putin trovato morto in circostanze sospette negli Stati Uniti: è giallo su Dan Rapoport
Dan Rapoport è stato trovato privo di vita davanti a un condominio di lusso, a Washington, DC. Dal 2012 aveva sempre preso le difese di Alexei Navalny
Dan Rapoport aveva 52 anni ed era un business man americano nato in Lettonia. Domenica 15 agosto è stato trovato morto di fronte ad un condominio di lusso a Washington, DC, nel quartiere di Georgetown, in circostanze ancora da chiarire.
Business man anti-Putin morto in circostanze sospette
Il corpo di Dan Rapoport è stato trovato su un marciapiede davanti ad un condominio di lusso.
Addosso portava infradito arancioni, un cappello nero, la licenza di guida della Florida e 2620 dollari in contanti.
Un portavoce della polizia locale ha riferito al ‘Daily Beast’ che le indagini per ricostruire le dinamiche della morte sono ancora in corso e che la causa del decesso non è ancora stata stabilita.
Indagini in corso
A rendere sospette le circostanze della morte di Dan Rapoport sono i suoi trascorsi anti-Putin, anche se la polizia, per ora, sembra escludere “atti scorretti”. Rapoport ha sempre sostenuto il blogger russo Alexei Navalny e il suo attivismo contro il leader del Cremlino e criticato pubblicamente l’invasione russa dell’Ucraina.
La notizia della sua morte è stata riportata per la prima volta da Yuniya Pugacheva, ex direttrice di Russian Tatler, che ha affermato in un post sul suo canale Telegram che Rapoport è morto suicida e che il suo cane – un cucciolo di razza mista di nome Boy – si trovava nei pressi di un parcheggio, insieme a un biglietto d’addio e contanti.
Dubbi sul possibile suicidio
Pugacheva ha affermato di aver visto per l’ultima volta Rapoport, banchiere ed ex comproprietario del famoso nightclub di Mosca Soho Rooms, a maggio al bar Connaught di Londra, dove ha detto che era, “come sempre, in compagnia di giovani donne”, dopo che sua moglie lo aveva presumibilmente lasciato.
La vedova di Rapoport ha tuttavia escluso l’ipotesi del suicidio e ha smentito la versione di Pugacheva.
Due giorni prima di morire, Rapoport ha pubblicato un ultimo, inquietante, post su Facebook: una foto di Marlon Brando nei panni del colonnello Kurtz in “Apocalypse Now”, accompagnata dalla citazione: “L’orrore, l’orrore”.
Non è il primo attivista anti-Putin che muore all’estero in circostanze sospette. Il 4 marzo 2018 l’ex agente dell’intelligence militare russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia vennero trovati riversi su una panchina della città britannica di Salisbury.
Per entrambi la diagnosi fu quella di avvelenamento con un agente nervino, il novichok.