Da Abramovich a Politkovskaya: gli avvelenamenti più noti e i sospetti sulla Russia
Sono molti i sospetti di avvelenamento famosi, da Litvinenko a Navalny, fino ad arrivare a Politkovskaya
Quello di Abramovich è solo l’ultimo dei casi di sospetto avvelenamento da parte dei russi. Sono molti quelli famosi, da Litvinenko a Navalny, fino ad arrivare a Politkovskaya. Ripercorriamoli uno a uno partendo dal più recente.
2022. Roman Abramovich, il mistero dell’avvelenamento
Roman Abramovich, stando a quanto riferito dal portavoce dell’oligarca russo alla Bbc, ha presentato sintomi di avvelenamento dopo un incontro negoziale informale a Kiev. In particolare, il portavoce di Abramovich ha parlato di dolore agli occhi e di desquamazione della pelle delle mani e del volto.
Tutte le persone che hanno partecipato ai negoziati sarebbero “diventate totalmente cieche il giorno dopo”, ha detto una fonte al Financial Times aggiungendo che ”non abbiamo identificato la sostanza. Non ho idea di chi ci fosse dietro l’attacco, ma sembra che Roman fosse l’obiettivo principale”.
2020. Alexei Navalny, l’oppositore avvelenato in volo verso Mosca
Lo scorso 20 agosto 2020 l’oppositore Alexei Navalny ha perso conoscenza in aereo durante un volo da Tomsk a Mosca. Trasportato a Berlino il 22 agosto all’ospedale la Charitè, gli è stato riscontrato un avvelenamento con l’agente nervino novichok.
Una volta guarito, nel gennaio 2021, Navalny è tornato in Russia dove è stato subito arrestato e recentemente ha ricevuto una nuova condanna a nove anni di carcere.
2018. Sergei Skripal, ex agente intelligence, e sua figlia Yulia avvelenati con agente nervino
Il 4 marzo 2018 l’ex agente dell’intelligence militare russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia vennero trovati riversi su una panchina della città britannica di Salisbury.
Per entrambi la diagnosi fu quella di avvelenamento con un agente nervino, il novichok. Entrambi guarirono dopo un lungo ricovero in terapia intensiva in ospedale, così come un poliziotto britannico rimasto contaminato.
L’oligarca russo Roman Abramovich
2006. Alexander Litvinenko, ex agente dei servizi russi dell’Fsb avvelenato con il polonio
Era il 200o quando l’ex agente dei servizi russi dell’Fsb, Alexander Litvinenko fuggì a Londra dopo aver accusato i suoi superiori di aver ordinato l’assassinio dell’oligarca Boris Berezovsky.
Dalla Gran Bretagna aveva accusato Vladimir Putin per l’assassinio della giornalista Anna Politkovskaya e il 1 novembre 2006 Litvinenko si ammalò improvvisamente e venne ricoverato in ospedale. Morì il 23 novembre di quello che viene riconosciuto come avvelenamento da polonio.
2004. Viktor Yushchenko, leader dell’opposizione, avvelenato da diossina
Allora candidato alle elezioni presidenziali ucraine, il leader dell’opposizione Viktor Yushchenko venne ricoverato in Austria nel settembre 2004 dopo essere stato vittima di un misterioso avvelenamento da diossina, una sostanza che gli era stata probabilmente versata nella minestra.
Successivamente Yushchenko affermerà di essere stato avvelenato da tre uomini che erano con lui a cena, poi rifugiati in Russia. Tra loro anche l’ex numero due dei servizi ucraini, Volodymyr Satsyuk, che ha poi ricevuto la cittadinanza russa.
L’oppositore russo Alexei Navlany
2004. Anna Politkovskaya avvelenata prima di essere uccisa con colpi di arma da fuoco
Prima di essere uccisa dai colpi d’arma da fuoco sparati da un killer sul pianerottolo della sua casa a Mosca nel 2006, la giornalista AnnaPolitkovskaya aveva subito anche un tentativo di avvelenamento.
Nel settembre del 2004, infatti, era stata molto male dopo aver bevuto un tè su un aereo che da Mosca la portava a Rostov.
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