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Un uomo ha un infarto in un bar di Modena, salvato da due studenti delle superiori allertati da un'app

Un uomo ha un infarto in un bar di Modena, salvato da due studenti delle superiori allertati dall'app del progetto 'DAE RespondER' del 118 regionale

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Alessandro Balbo

GIORNALISTA

Giornalista professionista e redattore televisivo, si occupa soprattutto di Esteri, geopolitica, immigrazione e Scienza. Laureato in comunicazione politica, da sempre interessato alla storia e ai fatti del mondo, ha realizzato reportage e approfondimenti per diverse testate nazionali e programmi divulgativi.

A Modena un uomo di circa 70 anni colpito da infarto in un bar è stato salvato da due studenti delle scuole superiori allertati da una app. L’episodio è avvenuto nella mattina di ieri, mercoledì 29 maggio, quando un ragazzo e una ragazza si sono recati sul posto della segnalazione ricevuta sullo smartphone nell’ambito del progetto ‘DAE RespondER’ collegato al 118 regionale, prestando immediato soccorso alla persona in arresto cardiaco.

A Modena due studenti salvano un uomo colpito da infarto in un bar grazie a una app

A Modena un uomo è stato salvato grazie a una app da due studenti delle superiori dopo essere stato colpito da infarto mentre si trovava in un bar.

Un ragazzo di 18 anni studente dell’istituto Selmi indirizzo biologico, volontario dell’Avap (Associazione volontari assistenza pubblica) ha infatti ricevuto insieme a una sua compagna, volontaria della Croce Blu di Modena, l’allarme sul proprio smartphone intorno alle 9.50 del mattino.


Via Leonardo da Vinci, Modena

L’alert fa parte del progetto ‘DAE RespondER’ collegato al 118 Emilia Romagna e ha l’obiettivo di incentivare uso e diffusione dei defibrillatori semiautomatici nella regione.

L’allarme e il soccorso nel bar di via Leonardo da Vinci

Lo studente racconta a Il Resto del Carlino il momento in cui ha visto la segnalazione: “In un raggio di 200 metri c’era una persona in arresto cardiaco e c’era da correre per salvarla”, spiega il ragazzo, originario di Formigine.

Lui e la compagna hanno così preso il defibrillatore della scuola dirigendosi nel bar di via Leonardo da Vinci in coordinamento con il 118, trovandovi l’uomo disteso a terra con un altro cliente impegnato nel massaggio cardiaco, subito assistito dalla ragazza mentre il compagno preparava il defibrillatore.

“In base al ritmo cardiaco rilevato, la centralina della macchina ha decretato che la scarica non fosse consigliata, perché per fortuna l’uomo si era ripreso”, afferma il 18enne, ricordando come al loro arrivo i sanitari abbiano successivamente estratto dalla gola del 70enne un grosso pezzo di cibo.

Cos’è l’app DAE RespondER che ha consentito il soccorso

Il soccorso dell’uomo di circa 70 anni a Modena da parte di due studenti delle superiori è stato possibile grazie all’app del progetto ‘DAE RespondER’ del 118 Emilia Romagna.

Defibrillare entro 3-5 minuti dall’inizio dell’arresto cardiaco può portare la sopravvivenza fino al 50-70%”, si legge sul sito del progetto. “Ma se nessuno interviene, le loro probabilità di sopravvivenza calano del 10-12% per ogni minuto che passa”.
L’iniziativa ha l’obiettivo di “incentivare azioni di ‘rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce’ da parte di personale non sanitario”, e ha portato alla realizzazione di un sistema composto da: Registro Regionale Unico dei defibrillatori; Sviluppi sul Sistema Gestionale e Cartografico del 118; Modulo di integrazione con le Centrali Operative 118; Portale Web; App DAE RespondER.

Fonte foto: iStock

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