Ucraina, 007 di Kiev hanno ucciso un loro negoziatore: così hanno messo fine alla vita della spia di Putin
Gli agenti segreti ucraini hanno ucciso un loro stesso negoziatore dopo aver scoperto che l'uomo era una spia del Cremlino.
In guerra, dietro a colui che potrebbe sembrare il tuo migliore alleato, potrebbe celarsi il tuo peggior nemico nel gioco di spionaggio e controspionaggio: è quello che sarebbe successo con Denis Kireev, uno dei rappresentanti di Kiev che ha partecipato ai primi negoziati tra Russia e Ucraina. Da quanto trapelato nelle scorse ore, l’uomo, mostratosi in veste di negoziatore ucraino, sarebbe invece stato una spia al servizio del Cremlino e, per questo, sarebbe stato assassinato dai militari di Kiev.
Ucraina uccide negoziatore spia Denis Kireev
“Denis Kireev, uno dei rappresentanti di Kiev al primo round di negoziati con la Russia, è stato ucciso”. A riportare la notizia sono alcuni media locali tra cui la Ukrainska Pravda: l’uomo sarebbe stato ucciso dagli 007 ucraini, i servizi segreti (Sbu) del presidente Volodymyr Zelenky nel corso di un tentativo di arresto.
La fonte dalla quale la testata di Kiev ha reperito le informazioni sul decesso, che è in attesa di conferme ufficiali, ha inoltre raccontato che c’erano “forti prove” sul fatto che Kireev fosse una spia di Putin e stesse diffondendo informazioni alla Russia. L’accusa dell’arresto era stata dunque quella di tradimento.
Oltre a Ukrainska Pravda, a rendere noto l’accaduto sul suo canale Telegram, è stato il deputato della Rada Alexandr Dubinsky. Opportuno ribadire che per il momento le autorità ucraine non hanno ancora dato alcuna conferma della notizia.
Guerra Ucraina-Russia, Putin arruola mercenari siriani
Nel frattempo, il conflitto prosegue e Putin starebbe prezzolando migliaia di mercenari siriani. Gli emissari russi avrebbero chiesto a questi militari stranieri di prendere parte alla guerra e di ingrossare le file dell’esercito dello ‘Zar’.
Lo riferiscono fonti sul terreno menzionate dai media panarabi, secondo cui i rappresentanti di Mosca a Damasco hanno avviato una campagna di arruolamento che può coinvolgere fino a decine di migliaia di miliziani da schierare sul fronte dell’Europa orientale.
Naturalmente dietro all’invito c’è un’offerta di denaro: si offre in cambio un salario di 7mila dollari statunitensi per un impegno continuativo di sette mesi.