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Ubs salva la banca Credit Suisse dalla crisi, ma non basta: perché si teme l'effetto domino del 2008 in Europa

Il salvataggio di Credit Suisse con l'acquisizione da parte di Ubs per 3 miliardi di franchi non frena le preoccupazioni delle Borse europee

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Giuseppe Pastore

GIORNALISTA

Giornalista professionista, si occupa di attualità e politica parlamentare seguendo i lavori di Camera e Senato. Laureato in Giurisprudenza, muove i primi passi nel giornalismo scrivendo di cronaca e politica in Puglia per poi collaborare con alcune testate nazionali.

Il salvataggio di Credit Suisse con l’acquisizione della banca da parte di Ubs (Unione delle banche svizzere) non frena il timore dei mercati europei. Lunedì 20 marzo le Borse del vecchio continente si svegliano in negativo. È il segnale che l’operazione da 3 miliardi di franchi svizzeri non è bastata a placare le preoccupazioni dei mercati finanziari. Domenica 19 marzo la notizia che Ubs avrebbe acquisito la banca Credit Suisse sembrava poter far tirare un sospiro di sollievo. Ma così non è stato perché i titoli della banca svizzera sprofondano del 64%. E il vento di crisi, come accaduto una settimana fa, arriva anche in Italia con la Borsa di Milano che segna un nuovo calo: il Ftse Mib cede il 2,6%, Mps perde il 6,6%, Unicredit registra il -6,5%, seguita dal -5% di Intesa SanPaolo.

Il salvataggio di Credit Suisse e l’acquisizione di Ubs

Per tamponare la crisi ed evitare il fallimento di Credit Suisse, l’Unione delle banche svizzere (Ubs) ha acquistato la banca per tre miliardi di franchi (0,76 franchi per ogni azione).

È stata un’operazione complessa guidata dalla Banca centrale svizzera con il coinvolgimento delle autorità europee e americane. In base all’accordo, Ubs riceverà dalla Banca centrale svizzera fino a 100 miliardi di liquidità per fronteggiare eventuali perdite di Credit Suisse.

La conferenza stampa in cui Ubs annuncia l’acquisto di Credit Suisse per 3 miliardi di franchi svizzeri

L’operazione è stata presentata come una “soluzione per garantire la stabilità finanziaria – si legge in una nota diffusa dalla Banca centrale svizzera – e proteggere l’economia svizzera”.

Per tutelare Ubs dai rischi dell’acquisizione, inoltre, il governo svizzero ha garantito che si assumerà perdite fino 9 miliardi di franchi.

Il sistema bancario europeo è solido

L’intesa tra Ubs e Credit Suisse è stata accolta con entusiasmo dai mercati. Dopo l’accordo anche la presidente della Bce Christine Lagarde ha apprezzato “l’azione rapida delle autorità svizzere per ripristinare condizioni di mercato ordinate”, ha detto.

Lagarde ha evidenziato che il sistema bancario europeo è solido e che la Bce sarebbe pronta a sostenere il sistema se necessario.

Nonostante la solidità delle banche però, quello che potrebbe far scattare un effetto domino – come accaduto con la crisi finanziaria del 2008 – sarebbe la perdita della fiducia di risparmiatori e investitori.

L’operazione di Credit Suisse non convince le Borse europee

Il salvataggio della banca svizzera Credit Suisse non convince le Borse europee. Piazza Affari, la Borsa di Milano, ha aperto con il calo peggiore il giorno dopo l’accordo svizzero.

Il timore degli investitori sembra sia quello di un effetto domino che rischia di coinvolgere anche altre banche, come già avvenuto nel 2008. Per questo, memori di quella crisi, i Governi europei stanno cercando di monitorare attentamente la situazione.

Anche gli esperti confermano quello che ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde rassicurando sulla solidità del sistema bancario europeo. Ma analisti ed economisti avvertono che una crisi di fiducia rischierebbe di portare il sistema al tracollo. È uno scenario che si realizzerebbe nel caso di assalto agli sportelli bancari.

Tassi di interesse troppo alti: bisogna salvare anche le banche americane

In queste ore molti esperti stanno esprimendo preoccupazione anche per la situazione americana. Il fallimento della Silicon Valley Bank e la crisi di Credit Suisse sono riconducibili all’aumento dei tassi di interesse effettuato sia dalla Federal Reserve che dalla Banca centrale europea.

Per questo, è massima l’attenzione sulle prossime scelte dell’autorità bancaria americana che potrebbe scegliere di congelare temporaneamente l’aumento dei tassi di interesse.

Salvare le banche negli Stati Uniti, infatti, potrebbe far tornare serenità negli investitori e nei risparmiatori. E tutto questo potrebbe rivelarsi utile anche per l’Europa dopo la crisi di Credit Suisse e il calo delle borse europee.

Fonte foto: ANSA

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