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Credit Suisse e la crisi delle Borse in Europa: quali sono i rischi per le banche italiane in caso di crac

La banca svizzera Credit Suisse otterrà un prestito di 50 miliardi di franchi per evitare una crisi che potrebbe avere conseguenze anche in Italia

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Credit Suisse prenderà in prestito circa 50 miliardi di franchi dalla Banca centrale svizzera. L’istituto di credito ha reso nota la volontà di optare per il prestito in modo da rafforzare la sua liquidità. In seguito all’annuncio, i titoli della banca sono tornati a salire alla Borsa di Zurigo dopo il rapido calo registrato nelle ultime ore. Mercoledì 15 marzo, infatti, i titoli della Credit Suisse hanno perso circa il 24% trascinando al ribasso anche quelli delle altre banche europee: tutte hanno chiuso con il segno negativo, compresa quella di Milano. Adesso resta da capire se la crisi della Credit Suisse possa avere ripercussioni anche sulle banche italiane.

Perché la Credit Suisse è in perdita

Il crollo dei titoli della banca svizzera arriva dopo giornate complicate per il settore bancario iniziate con il fallimento di Silicon Valley Bank. La situazione statunitense ha causato preoccupazione anche in Europa, ma le perdite in Borsa della Credit Suisse non sono direttamente legate a questo.

I titoli della banca svizzera, infatti, vanno male da giorni. A spingerli al ribasso è stato l’annuncio del presidente della banca saudita Saudi National Bank (prima azionista della Credit Suisse) di non voler più fornire liquidità all’istituto bancario.

Fonte foto: ANSA
Il crollo delle Borse in Europa

L’intenzione di sospendere la liquidità alla Credit Suisse è legata ad alcune debolezze di bilancio della banca svizzera che nel 2022 ha subìto la perdita finanziaria più grave dalla crisi del 2008. Per questo motivo, dopo l’annuncio della Saudi National Bank, la Credit Suisse ha chiesto sostegno alla banca centrale svizzera che si è detta pronta “se necessario” a offrirle supporto finanziario.

I rischi per le banche italiane

La situazione finanziaria della Credit Suisse ha provocato la perdita in Borsa anche per i titoli delle altre banche europee con Milano e Parigi che mercoledì hanno chiuso con oltre il -3%. Per questo motivo, resta alta l’attenzione degli analisti su possibili ripercussioni sulle banche italiane.

Al momento, la situazione dovrebbe essere sotto controllo. Il Governo, infatti, sarebbe in contatto con Consob e Banca d’Italia per monitorare possibili variazioni sul mercato bancario italiano. La premier Giorgia Meloni, infatti, ha parlato di “massima attenzione” sui mercati finanziari.

Secondo alcuni esperti il rischio di ripercussioni sulle banche italiane ci sarebbe in caso di fallimento della Credit Suisse. Il crac della banca svizzera, infatti, causerebbe effetti a cascata simili a quelli del 2008 dovuti al fallimento di Lehman Brothers.

Solo in questa situazione la Borsa italiana sarebbe particolarmente vulnerabile, come dimostrato dalla perdita di Piazza Affari mercoledì. Ma questo scenario dovrebbe essere escluso proprio perché Credit Suisse prenderà in prestito dalla Banca centrale svizzera un capitale di circa 50 miliardi di franchi per risollevarsi.

Cosa accomuna la Credit Suisse alla Silicon Valley Bank

Le debolezze di bilancio della Credit Suisse e il fallimento della Silicon Valley Bank non sono direttamente connessi. Secondo gli analisti però potrebbero essere la conseguenza dell’aumento dei tassi di interesse messo in campo dalla Federal Reserve e dalla Banca centrale europea per fronteggiare l’inflazione.

È una pratica comune quando si assiste a un aumento generalizzato dei prezzi, come sta avvenendo in questo periodo storico. Il rischio, tuttavia, è quello di provocare instabilità finanziaria nel settore bancario perché con l’aumento dei tassi di interesse si riduce il valore dei titoli acquistati dalle banche.

credit suisse crollo mercati Fonte foto: ANSA
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